Sara Boero
1 dicembre 2004 di Redazione
Sara Boero

È giovanissima, ha iniziato a scrivere storie quando aveva solo sei anni e da allora non ha mai smesso rivelando una scrittura sorprendentemente matura e raffinata che crea atmosfere misteriose e avvincenti. Sara Boero è nata a Genova nel 1985 dove vive con i suoi genitori e il fratello Davide ed è qui che ha scritto tutti i suoi romanzi fino ad ora pubblicati. Ha esordito come scrittrice a 14 anni quando la casa editrice Fatatrac ha pubblicato L’estate del non ritorno (con illustrazioni di Nicoletta Ceccoli, 9,50 euro) dove una vacanza al mare con la migliore amica si trasforma in un incubo terribile per la giovane protagonista del libro. Il ritmo della storia, all’inizio distensivo e sereno, diventa sempre più veloce e incalzante via via che il mistero s’infittisce fino alla rivelazione finale, assolutamente imprevedibile. Recentemente è arrivato in libreria Quando un albero cade in una foresta deserta… (Piemme, 9,90 euro) che racconta la storia di una bambina…immaginaria. Irene abita in una splendida villa con il tetto tempestato di diamenti, stanze dorate, giardini profumati e decine di elfi al suo servizio. Tutto sembra assolutamente perfetto fino a che non accade un evento terribile. Irene è la compagna di giochi di Marianna che un giorno, all’improvviso, si dimentica della sua amica di fantasia. Accade così che la casa va poco a poco in rovina finchè avviene l’irreparabile: un crollo imprigiona Irene nelle cantine. È l’inizio di un fluire di storie scandite dalla musica dei Modena City Ramblers, dei Garbage o dei Muse. Scrittura e fantasia vivono in paralleo da sempre in te? Ho iniziato a scrivere storie da quando ho imparato a scrivere, a sei anni. Per me è sempre stata una cosa naturale, spontanea. Poi a 10/11 anni ho iniziato a partecipare a dei concorsi e quelli sono stati il mio trampolino di lancio: degli editori mi hanno contattato e così ho iniziato a pubblicare alcune delle storie che scrivevo. Qual è il filone che preferisci? Mi piace il surreale, il fantastico, le atmosfere del sogno dove spesso non si distingue irreale da reale, dove non c’è confine tra le due cose. Come è nata la storia di Quando un albero cade in una foresta deserta…? Questo libro cercavo di scriverlo da tanto tempo poi durante le ultime vacanze estive ho iniziato a buttarlo giù sulla carta e in due settimane è finalmente nato. Come vedi il tuo futuro, continuerai a fare la scrittrice? Mi piacerebbe nel futuro viaggiare, conoscere diversi paesi. Come università ho scelto Scienze Politiche perché vorrei fare la carriera diplomatica per viaggiare e avere l’opportunità di risolvere i problemi, il mio desiderio è di essere attiva e partecipe della vita del mio e di altri paesi, la scrittura spero che in tutto questo continui ad accompagnarmi. A cura di Laura Ogna dicembre 2004 .

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