È uno dei più celebri autori per ragazzi americani si è aggiudicato la prestigiosa Newbery Medal con Buchi nel deserto (Il Battello a Vapore) dal quale è stato tratto anche un film. Ora di Louis Sachar è appena stato pubblicato, sempre da Il Battello a Vapore, Il voltacarte, un nuovo romanzo avvincente di formazione.
Una storia che prende spunto da un tema alquanto insolito per i giovani lettori: il bridge. «Io adoro il bridge – ha confessato Sachar, che abbiamo incontrato al Festivaletteratura di Mantova – Ogni giorno scrivo per un paio d’ore mentre per tutto il pomeriggio gioco a bridge! E mi ha affascinato l’idea di riuscire ad avvicinare questo gioco, poco popolare tra i ragazzi, ai giovani collegandolo a una storia che ha per protagonista un diciassettenne.»
Nei suoi romanzi sono spesso protagonisti gli adolescenti, come mai questa scelta?
«Ho iniziato a scrivere storie per lettori giovani ma man mano che il tempo passava, e anche mia figlia cresceva, mi sentivo sempre meno vicino all’infanzia mentre potevo ricordare bene l’età dell’adolescenza. Non racconto mai di me ma delle emozioni che ho vissuto a quell’età. Penso che i ragazzi in fondo non cambino, mutano semmai le circostanze.»
Ha sempre scritto per ragazzi, come mai questa scelta?
«In realtà Il voltacarte può essere un libro sia per ragazzi sia per adulti. Ho pensato spesso di scrivere un romanzo solo per adulti ma quando poi mi metto al lavoro ne escono una scrittura e una storia forzate e io così non mi diverto più…»
Cosa ne pensa della letteratura americana per ragazzi di oggi?
«Vedo una produzione che nella stragrande maggioranza dei casi è decisamente di qualità, molto superiore a quanto potessi usufruire io quando ero ragazzo. Oggi i ragazzi hanno a disposizione trame ben strutturate e narrazioni profonde.»
E-book o libro tradizionale?
«Non ho preclusioni, sono felice quando le storie vengono lette.»
A cura di Laura Ogna
Foto: © Perry Hagopian