Vittorino Andreoli
2 marzo 2004 di Redazione
Vittorino Andreoli

Il mondo giovanile è sempre motivo d’interesse di Vittorino Andreoli nelle sue varie vesti di psichiatra, di osservatore del costume e di narratore abituato a fare luce sui luoghi oscuri della nostra società. Dopo vari e fortunati saggi sul mondo adolescenziale, con il nuovo libro LETTERA AD UN ADOLESCENTE (Rizzoli, 9,50 euro) si rivolge direttamente ai ragazzi scrivendo una lettera aperta per comunicare, non teorie scientifiche o verità assolute, ma i suoi pensieri e i suoi sentimenti. In un linguaggio semplice e coinvolgente, Andreoli parla ai giovani dei problemi che si trovano ad affrontare in questa difficile fase della vita. Una fase in cui ci si sente orribili fuori e inadeguati dentro. Una fase in cui si cerca solidarietà nel gruppo, che accoglie senza chiedere nulla e in cui si scoprono l’amore e la sessualità. E’ in questo momento che si accendono inevitabilmente i primi conflitti con la famiglia e che, nel timore di un futuro che appare spesso ostile, si vive sommersi dal presente senza fare progetti. Con l’esperienza dei suoi anni e senza fornire facili ricette, Andreoli guida i giovani a guardare e a riconoscere i problemi che caratterizzano questa fase della vita. Bisogna essere consapevoli che ogni uomo è un insieme di elementi contrastanti: forza e debolezza, gioia e dolore, capacità di aiutare, necessità di essere aiutato. L’adolescenza è forse il periodo della vita in cui tale natura si manifesta in modo più evidente e doloroso. Come mai ha scelto di rivolgersi direttamente ai ragazzi? «Se avessi scritto un saggio il tono sarebbe diventato inevitabilmente distaccato e i giovani sarebbero diventati “gli adolescenti”. Non era questo che desideravo fare. Non se ne può più di esperti. Con questo libro volevo invece parlare direttamente ai ragazzi mettendomi in gioco in prima persona e dicendo, fin da subito chi sono: sono un padre e sono anche un nonno». Si tratta di una lettera rivolta ai giovani ma anche di un libro fondamentale per i padri? Questo piccolo vademecum degli affetti è un libro per i ragazzi che i padri non possono non leggere. E’ una guida utile per tutti gli adulti che accompagnano i giovani nel loro percorso di crescita: genitori, insegnanti, educatori, spesso impreparati e timorosi di fronte alle “misteriose” trasformazioni dei loro figli. Quali sono i consigli più importanti che desidera trasmettere ai giovani? Il primo messaggio è: comunicate e parlate con i vostri genitori. Cercate di capire gli adulti e provate a mettervi anche nei loro panni. Il dialogo è l’elemento fondamentale di qualunque rapporto. Gli adulti invece dovrebbero tenere presente alcune parole chiave. Ad esempio che l’adolescenza è una metamorfosi e nella metamorfosi non ci si piace e ci si odia, si fugge da ciò che si è ricorrendo al silenzio, a maschere o a piccoli sotterfugi. Poi c’è la parola desiderio: bisogna che gli adolescenti abbiano sogni e aspirazioni. Non desideri spot da consumare subito, ma la capacità di immaginarsi nel futuro. A cura di Laura Ogna

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