IL PRINCIPE MECCANICO
12 settembre 2004 di Redazione
IL PRINCIPE MECCANICO Autore: Andreas Steinhöfel
Editore: Salani
Illustrazioni:
Anno: 2004
Collana: Mondi Fantastici
Prezzo di copertina: € 10 Età di lettura: dai 10 anni
Età di lettura:

Nella collana Salani “Mondi Fantastici”, ricca di titoli interessanti di illustri autori del genere fantasy, è stato recentemente pubblicato un romanzo di Andreas Steinhöfel, uno dei più celebrati autori tedeschi di romanzi per ragazzi, nato nel 1962, pluripremiato e più volte finalista del prestigioso Deutscher Jugendliteraturpreis. Il Principe Meccanico ha per protagonista Max, un ragazzino abbandonato e dimenticato dai suoi genitori troppo intenti a litigare tra di loro per accorgersi di lui. Max un giorno esce di casa per scappare alle ennesime cattiverie che papà e mamma rovesciano uno addosso all’altra, con parole pungenti e affilate come nugoli di vespe incattivite e incontra un barbone che chiede la carità all’ingresso della metropolitana. In cambio di pochi spiccioli l’uomo gli dà un misterioso “biglietto d’oro” con il quale – garantisce il mendicante – «si può andare dappertutto ma la cosa più importante è che si può anche scendere dappertutto». Come funziona un biglietto d’oro? Presto Max lo scopre grazie all’aiuto di particolarissimi amici che incontra lungo la sua strada: a partire dall’anziana Marlene, un’ossuta signora con un cappello di paglia ornato di ciliegie di plastica, che sfama i piccioni raccogliendo le loro piume per fare ali per misteriosi angeli; una ragazzina che ha scelto di mettere una T davanti al nome per farlo diventare proprio suo; Elfie, una donnina piccola e piacevolmente tonda dagli occhi azzurro splendenti che è riuscita a realizzare il suo sogno e poi uno scrittore al quale Max decide di affidare il racconto della sua incredibile storia vissuta grazie a quel biglietto d’oro. Max, infatti, salendo sulla metropolitana ed esibendo il suo malconcio e insolito biglietto si imbatte in luoghi strani e meravigliosi ma anche inquietanti e terribili come il Lago della Tristezza, dall’acqua insolitamente tiepida e salata che niente meno è che il Lago di Lacrime di Neverland. E poi luoghi minacciosi come una foresta rigogliosa e scintillante che in realtà si rivelava un posto orrendo in cui le scie di madreperla luccicanti altro non sono che tela fine come seta che si raggruma in bozzoli argentei da cui nascono terribili ragni. E poi montagne che mentre tenti di scalarle crescono, crescono, crescono all’infinito… e non si vede mai la cima. E, ancora, silenzi talmente assordanti da riempire il cuore di paura o magiche strade sospese nell’aria. E poi c’è il Principe Meccanico, un essere orrendo dal volto umano, smunto e pallidissimo che irradiava una bellezza inquietante con i capelli argentei e bobine e fili metallici come corpo e due guanti spaventosi a coprire le mani. È il Principe Meccanico che avvisa Max che il suo cuore sta morendo, che un uccello di ferro è già in volo verso la sala delle Anime alla Torre dei Canti. Solo se Max arriverà prima di lui il suo cuore potrà essere salvato. Max parte così per un viaggio fatto di un susseguirsi di prove, ogni tappa è una paura da affrontare per avvicinarsi alla meta: per trarre il salvo il suo cuore in pericolo di morte. Al suo fianco Jan, l’amico di sempre e gli Sprizzacuore, amuleti dai poteri magici. Una storia fantastica che è anche un viaggio alla scoperta di sé, delle proprie capacità, del coraggio e della forza di superare le paure di sempre per diventare grandi, per riuscire a realizzare i propri sogni. Una storia con echi che rimandano a Peter Pan e ai pensieri felici con i quali si superano le difficoltà e che ci conduce ora nelle strade, nelle piazze e nella metropolitana di Berlino ora in un paesaggio visionariamente fantastico. A cura di Lucia Dalla Cia .

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