L’AMAZZONE DI ALESSANDRO MAGNO
7 gennaio 2005 di Redazione
L’AMAZZONE DI ALESSANDRO MAGNO Autore: Bianca Pitzorno
Editore: Mondadori
Illustrazioni:
Anno: 2004
Collana: Junior Gaia
Prezzo di copertina: €7,50 - Età di lettura: dagli 11 anni
Età di lettura:

Al celebre Alessandro Magno, di cui a breve uscirà anche un kolossal per il grande schermo firmato da Oliver Stone, è dedicato questo ultimo libro di Bianca Pitzorno. Per la verità i protagonisti della storia sono due. Un adulto e una bambina. L’adulto è l’uomo che ha rivaleggiato con gli eroi di Omero e con gli stessi dèi, ispirando il modello leggendario di condottiero che ha appassionato l’Occidente, dagli imperatori romani a Napoleone. La bambina, invece, si chiama Mírtale, una piccola amazzone. Se Mírtale è frutto della fantasia della scrittrice, l’incontro tra Alessandro Magno e la regina delle Amazzoni non è un’invenzione, ne hanno riferito molti storici antichi, anche se probabilmente era una delle tante leggende formatesi attorno al viaggio meraviglioso del condottiero ellenico in Oriente. A questo episodio Bianca Pitzorno ha dedicato nel 1989 un primo romanzo. L’Amazzone di Alessandro magno è una terza riscrittura «che tiene conto» – scrive l’autrice nella prefazione al libro – «non solo delle stesure precedenti, ma anche della mia maturazione come persona e come scrittrice, e di tutti i cambiamenti che nel frattempo si sono verificati nel mondo». Mírtale è una bambina diversa dalle altre, accudita da un branco di lupi da piccolissima è stata poi allevata per l’interessamento di Alessandro Magno, il capo supremo della spedizione che marcia alla conquista dell’Asia. C’è un mistero nel suo passato, che solo il re e i suoi amici più stretti conoscono. E l’educazione che le viene impartita, con grande scandalo del filosofo Callístene e di molti greci, è identica a quella dei ragazzi-maschi di nobile famiglia. Poi c’è il fatto davvero straordinario che Bucèfalo, il cavallo personale del re, che non si lascia toccare da nessuno se non da Alessandro, non solo accetta le carezze di Mírtale, ma persino che la bambina gli monti in groppa. Mírtale, infatti, secondo l’indovino Aristandro è la principessa delle Amazzoni, un popolo di donne guerriere che vive cacciando e combattendo da sole i nemici. Una storia piena di suspance ma anche delicata e intensa, ricca di riferimenti storici. Si è catapultati nel 330 a.C. Sembra di poter far parte della leggendaria carovana di militari e civili al seguito del grande Alessandro nella sua marcia di conquista verso paesi che un tempo avevano altri nomi ma che oggi conosciamo come la Turchia, la Palestina, l’Egitto, l’Iraq, l’Iran, l’Afghanistan, l’Uzbekistan, il Pakistan. Si scopre che proprio nelle zone di confine tra Iran e Afghanistan si credeva vivesse il popolo delle mitiche Amazzoni, in terre dove oggi siamo abituati a vedere le donne velate e sottomesse. Ci si soprende nello scoprire che circa duemilatrecento anni fa, dal sottosuolo di alcuni paesi sgorgava il petrolio, anche se gli uomini lo consideravano solo una curiosità e non avevano ancora imparato ad usarlo come fonte di energia e come pretesto per sanguinose guerre di conquista. Si scopre inoltre che sulle rive del fiume Indo si era già affermata quella religione della non violenza a cui si ispirerà Gandhi mille e novecento anni dopo per rivendicare l’indipendenza dell’India dall’Inghilterra. Pagina dopo pagina si viaggia a fianco del celebre condottiero fermamente convinto che anche le civiltà dei paesi considerati barbari dai Greci erano degne di rispetto e di attenzione tanto che quando decise di sposarsi scelse una ragazza di un popolo e di una cultura completamente diversi dai suoi. L’AMAZZONE DI ALESSANDRO MAGNO di Bianca Pitzorno Mondadori, Junior Gaia, 7,50 euro. Età di lettura: da 11 anni. A cura di Laura Ogna

Rating 3.00 di 5

Un commento  
viola ha scritto:
4 gennaio 2010 alle 20:30

Questo libro lo dovuto leggere per una ricerca di storia.Trovo che le prime cento pagine siano una noia mortale, dopo la centesima pagina il libro comincia a farsi interessante, però ciò che mi ha deluso di più è stato il finale.Per devo dire che è un libro molto interessante.

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