La parola inglese “forest bathing” significa letteralmente “bagno nella foresta” e si rifà alla pratica giapponese del Shinrin-Yoku, ma non lasciatevi fuorviare, non ha niente a che fare con ipotetici bagni nei fiumi o nei ruscelli perchè consiste in una rigenerante passeggiata nel bosco che risveglia e inebria i sensi. Osservare il paesaggio boschivo, respirare a pieni polmoni i profumi delle piante, accarezzare la corteccia degli alberi, ascoltare il fruscìo delle foglie e il gorgoglìo dei ruscelli, sono tutte esperienze che portano molteplici effetti benefici come la riduzione dello stress, l’aumento delle cellule attive nella difesa del sistema immunitario, il rallentamento dei battiti cardiaci e la diminuzione della pressione arteriosa oltre a giovare al sistema respiratorio. Insomma, l’effetto detox a costo zero è assicurato per tutta la famiglia.
Per fare un bel tuffo nella natura non serve partire per l’Asia, infatti in Italia sono stati creati appositamente diversi percorsi per vivere un’esperienza di forest bathing indimenticabile, soprattutto se fatta assieme ai bambini:
Stazione di terapia forestale Valli del Natisone (Udine – Friuli-Venezia Giulia): Quella delle Valli del Natisone è la prima stazione di forest therapy d’Italia creata grazie alla collaborazione di medici specializzati in pneumologia, pediatria e allergologia che ne hanno testato i percorsi curativi. L’atmosfera unica di questo luogo vi catturerà, soprattutto per la suggestiva presenza delle “spiagge diffuse” lungo i corsi d’acqua che fanno capolino tra prati e colline. Oltre a camminate immersi nel verde rigoglioso potrete quindi approfittare per fare un bagno rinfrescante e magari anche un picnic.
Il Bosco del Respiro (Fai della Paganella – Trentino): Se volete vivere una vera e propria immersione di forest-bathing a Fai della Paganella avete l’imbarazzo della scelta, dato che qui troverete ben 4 percorsi tematici: il Percorso dell’Otto (una passeggiate tra baite tipiche, boschetti di latifoglie, orti e piccole coltivazioni), il Sentiero del Belvedere (per rimanere incantati dalla vista spettacolare sulla Valle di Cembra, la Paganella e la confluenza tra i fiumi Adige e Noce), il Sentiero del Popolo dei Reti (ideale per i piccoli esploratori che scopriranno i reperti di questo antico sito risalente all’età del bronzo) e il Sentiero Acqua e Faggi (per farsi coccolare dalla luce che filtra tra i rami dei faggi e dalle note acquatiche dei flutti del fiume).
I Sentieri della Salute Rio Bianco (Valle Aurina – Alto Adige): Rio Bianco è un piccolo borgo di montagna immerso nella Valle Aurina che offre degli itinerari sensoriali nella natura chiamati Sentieri della Salute: Il Percorso delle Erbe vi farà conoscere le proprietà benefiche delle piante di montagna grazie alle aiule e al giradino di erbe ben curati; Il Sentiero di Attvità Fisica è perfetto per sgranchirsi le gambe e godere a pieni polmoni dell’aria di montagna, una passeggiata che vi condurrà fino alla splendida terrazza panoramica giusto in tempo per fare merenda; Una volta immersi tra i larici toglietevi scarpe e calzini! Così potrete camminare lungo il percorso Kneipp nel bosco, dove l’acqua fresca vi accarezzerà i piedi con un massaggio rigenerante.
Il Bosco del Sorriso (Oasi Zegna – Piemonte): Questo percorso alla scoperta dell’Alta Val Sessera è fittamente costellato di abeti, betulle e faggi e ciò che lo rende veramente speciale sono le 3 suggestive aree di sosta. Come in una caccia al tesoro, cercate tra le fronde, dietro agli alberi per trovare i libroni di legno che narrano le Favole del Bosco. Accomodatevi sulle sedute di pietra, leggete ad alta voce e date inizio alla magia! Scoprirete tante curiosità e avventure dedicate agli abitanti del bosco.
I giganti della Sila (Parco Nazionale della Sila – Calabria): Sull’altopiano della Sila vivono dei veri e propri giganti del bosco! I pini larici sono degli alberi-nonni ultracentenari che sono alti più di 43 metri e hanno dei tronchi talmente grandi che per abbracciarli completamente ci sarà bisogno dell’aiuto di mamma e papà. Tra gli oltre 60 esemplari troverete anche quegli spilungoni degli aceri montani che sono stati piantati addirittura nel Seicento. Non è insolito poi, ritrovarsi spettatori delle divertenti scorribande degli scoiattoli, che con spericolate acrobazie si lanciano da un ramo all’altro.
A cura di Sara Forniz