Marina Morpurgo
1 marzo 2007 di Redazione
Marina Morpurgo

MARINA MORPURGO vive e lavora a Milano. Di mestiere fa la giornalista ma quando ha un po’ di tempo ama scrivere storie divertenti per i ragazzi. Con l’editore Feltrinelli ha pubblicato nel 2002 il suo primo libro, Giù le mani dal fantasma, seguito dalla serie dedicata alla strega Sofonisba: Sofonisba Ruscufù (2004), Signorsì Sofonisba (2005) e Sofonisba Strizzacervelli (2006). Quest’ultimo è stato inserito nell’edizione 2007 di The White Ravens, un bollettino annuale in lingua inglese, edito dalla Jugendbibliothek di Monaco di Baviera, che contiene una scelta delle 250 migliori opere letterarie del mondo dedicate all’infanzia. The White Ravens sarà presentato durante la Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi, che si terrà a Bologna il prossimo aprile. Incontriamo Marina Morpurgo nella redazione di Diario, settimanale di cui è caporedattore. Come hai iniziato a scrivere libri per ragazzi? Ho iniziato per reazione… Avevo appena finito di leggere un libro sull’occupazione della Polonia da parte dei nazisti, scritto da Der Nister, un autore che ha avuto una vita tragicissima. Il libro riguardava le umiliazioni inflitte agli abitanti di un villaggio polacco da parte dei nazisti: una vicenda molto straziante. Quando ho finito ho sentito il bisogno di scrivere una storia allegra. Avevo in mente un’idea su un fantasma e ho iniziato a scriverla. Ho mandato la prima stesura all’editore Feltrinelli che l’ha trovata molto bella, ma mi ha chiesto di allungarla. Allora l’ho ampliata ed è diventata una storia completa. Direi quindi che il mio esordio è avvenuto in modo quasi casuale. E poi? Dopo un anno, mi è venuta in mente la storia successiva, quella della strega che rubava il lavoro all’angelo custode: così è nato il personaggio di Sofonisba. All’inizio pensavo che avrei scritto un libro solo, poi però mi sono venute altre idee. Sono andata avanti e sono arrivata a una serie di tre titoli. Ci sono degli autori per ragazzi che ami particolarmente e che ti hanno ispirata nel tuo lavoro di scrittrice? Sì, a me piacciono molto gli autori che sono capaci di far ridere. Amo scrittori come Roald Dahl, Eva Jacobson, Walter Moers. Mi piace anche Mark Twain. Sono autori che lavorano sul registro comico, il mio preferito. Ho letto anche molti libri di avventure, di esplorazioni e libri di viaggi, ma mi è sempre piaciuto riuscire a divertire. I bambini e i ragazzini da questo punto di vista danno veramente soddisfazione: quando riesci a far ridere un pubblico di ragazzini sei felice! Questa è la molla che mi ha spinto a scrivere. Anche in casa mi piace molto quando i miei figli sghignazzano: da noi si ride parecchio, magari per stupidaggini, ma si ride. Nei tuoi libri a volte affronti con registro umoristico anche argomenti seri. Ci vuoi parlare di questa scelta? Nel secondo libro di Sofonisba tocco in modo tangenziale il tema della droga, mentre nel terzo affronto più da vicino il tema dell’infelicità dei bambini. Penso che il riuscire a ridere delle cose sia la maniera migliore per superarle. Penso che avere il senso dell’umorismo sia un salvagente importante nella vita. Ci sono argomenti, tematiche che ti stanno particolarmente a cuore e che ti piacerebbe trattare? Non ci ho ancora pensato. Quando scrivo non ho tempi di incubazione molto lunghi: ogni tanto mi vengono delle idee e allora comincio a svilupparle. Hai un libro nel cassetto? Sì, ho un libro a cui sto lavorando. Inizialmente pensavo di scriverlo per i ragazzi, invece poi mi sono resa conto che sta diventando un racconto per adulti. Parla di un cane che ho avuto in casa per un mese: era un animale un po’ particolare e ho pensato di scrivere la sua storia… Di solito quando scrivi? Scrivo molto sporadicamente: qualche sera, qualche mattina…Il sabato e la domenica solo se diluvia e ci sono perturbazioni mostruose, perché altrimenti sono in montagna. Quando ho scritto Signorsì Sofonisba ero a letto con una brutta bronchite… La serie di libri dedicata alla strega Sofonisba è ambientata a Milano: che rapporto hai con questa città? Ho sempre vissuto a Milano e da una parte non riesco a farne a meno: è una città dove ci sono un sacco di cose da fare e si lavora bene. Però dal punto di vista “fisico” la odio, perché puzza, è piena di macchine. Il mio posto ideale sono le montagne, ma per adesso non posso scappare da Milano. Nelle avventure di Sofonisba i personaggi principali sono la strega, l’angelo custode e Alessandro, il giornalista che fa da voce narrante. Tu chi sei? La strega! Su questo non vi è ombra di dubbio. Alessandro assomiglia un po’ a mio figlio. Io non ho nulla di angelico. Anzi, quando ho pubblicato il primo libro, gli amici hanno molto riso e mi hanno detto che Sofonisba parla proprio come me. E ora quando dico qualcosa esclamano: “Parla Sofonisba!”. A cura di Maria Ballarotti marzo 2007 FOR KIDS Tutti i diritti riservati FOR KIDS testata registrata presso il Tribunale di Milano N° registrazione 468 del 11/07/2006

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