Sono state selezionate le due cinquine finaliste alla terza edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.
Il Comitato scientifico – presieduto da Giovanni Solimine (Fondazione Bellonci) e composto da Emma Beseghi (Università di Bologna), Pino Boero (Università di Genova), Ermanno Detti (“Il pepe verde”), Arianna Di Pietro (libreria Il mosaico, Imola), Marta Marchi (Scuola Primaria Arcobaleno, Padova), Riccardo Pontegobbi (“Liber”) e Fiammetta Terlizzi (Biblioteca Angelica, Roma) – ha scelto i dieci libri che si contenderanno il premio fra gli 80 titoli candidati.
Ecco i libri finalisti:
Categoria +6
La bambina selvaggia di Rumer Godden, tradotto da Marta Barone (Bompiani)
“Kittzy lotta per conservare la sua identità in un mondo che la vorrebbe omologare. È la storia di una bambina zingara che ci parla di bulli, anzi di bulle, di libertà, di accettazione. Conosciuta soltanto ora dai lettori italiani, è in Inghilterra un classico della narrativa per ragazzi”.
I numeri felici di Susanna Mattiangeli (Vànvere)
“Questo libro mette in scena con leggerezza e profondità un’infanzia libera, curiosa, affascinata dal mondo che la circonda e dai personaggi che incontra. L’originalità dell’idea narrativa è declinare gli eventi quotidiani attraverso i numeri”.
Hachiko. Il cane che aspettava di Lluis Pratz Martinez, tradotto da Alberto Cristofori (Albe)
“Un cane attende il padrone morto alla stazione di Tokyo. La trama riprende un fatto realmente accaduto che tocca sentimenti profondi. È la storia di una fedeltà che vince la morte raccontata con una scrittura lieve”.
L’università di Tuttomio di Fabrizio Silei (Il Castoro)
“Un bambino altruista e generoso in una famiglia egoista e avida che lo rifiuta e lo invia in una università dove si insegna l’individualismo e il senso del possesso. Da questa situazione scaturiscono scene esilaranti al limite del grottesco”.
Io sono soltanto una bambina di Jutta Ricther, tradotto da Bice Rinaldi (Beisler)
“Al centro del racconto ci sono i rapporti famigliari visti dallo sguardo scanzonato di una bambina. Il mondo degli adulti ci appare attraverso la scrittura vivace e umoristica dell’autrice meno saggio di quanto ci aspetteremmo”.
Categoria +11
Il grido del lupo di Melvin Burgess, tradotto da Angela Ragusa (Equilibri)
“Scritto da uno dei migliori autori per adolescenti, è la storia cruda e crudele di un cacciatore e della sua ossessione: la caccia all’ultimo lupo di Inghilterra. L’animale terrore delle fiabe è qui meno pericoloso e disumano dell’uomo stesso”.
L’albero delle bugie di Frances Hardinge, tradotto da Giuseppe Iacobaci e Claudia Lionetti (Mondadori)
“Un libro che ha l’impronta di un classico dell’età vittoriana: la passione per la conoscenza ma anche il perbenismo della società in una trama che si tinge di giallo. Un libro di qualità eccellente per la scrittura e l’accuratezza dell’ambientazione storica”.
Hotel Grande A. di Sjoerd Kuyper, tradotto da Anna Patrucco Becchi (La Nuova Frontiera)
“Kos, il protagonista, ha un padre colpito da infarto. Tocca a lui e alle sue sorelle il compito di gestire l’albergo. Una trama dissacrante e ricca di sorprese come in tanta letteratura dall’Olanda, che mette in scena un’educazione sentimentale ad uso di ragazzi e ragazze”.
Il giardino dei musi eterni di Bruno Tognolini (Salani)
“In un cimitero-paradiso degli animali domestici sono scomparse alcun anime. Da uno dei migliori poeti italiani per l’infanzia, il racconto filosofico di un’investigazione che si sviluppa in una lingua piena di invenzioni, intrecciando morte e rinascita, tempo ed eternità”.
L’ultimo faro di Paola Zannoner (DeA)
“Quattordici ragazze e ragazzi che si raccontano intorno a un faro mettendo in comune le loro storie problematiche e affrontando un percorso di crescita condiviso. Un romanzo corale condotto con abilità e leggerezza nel tratteggiare le diverse psicologie adolescenziali”.