Con Lapis torna in libreria un grande classico della Letteratura per Ragazzi: Un chilo di piume, un chilo di piombo
I racconti d’infanzia di una bambina vivace e intraprendente scritti in anni pieni di piombo ma non privi di spensieratezza: aneddoti buffi, fatti drammatici, pensieri, osservazioni, richiami letterari e corrispondenze epistolari si alternano in quest’opera dalla prosa scattante, accompagnata dai disegni di Grazia Nidasio e dalle foto in bianco e nero dell’autrice bambina e della sua famiglia. Un’opera che mette al centro il punto di vista dell’infanzia e con quello sguardo carico di umorismo racconta un mondo di relazioni e di affetti, un mondo che deve fare i conti con quella Storia da cui neanche i bambini – come un giorno dirà alla protagonista suo padre – possono restare fuori.
IL LIBRO: Trieste, 1940-1945. Quante piume possono esserci per un bambino anche in anni pieni di piombo! Si pattina durante gli allarmi, si allevano conigli di nascosto, ci si innamora. Si cresce. Fiamma ha gli occhi e i capelli scuri, una grande passione per la lettura e oppone alla violenza della guerra la sua vitalità e il suo umorismo, affidando a un diario il racconto delle sue giornate, piene di piccoli e grandi eventi personali, ora dolorosi ora spensierati.
C’è Trieste sullo sfondo, con l’ampia piazza su cui pattinare di nascosto mentre suonano le sirene antiaeree; c’è un papà mezzo ebreo e un po’ burlone, una sorella fissata con la Patria, l’igiene e la Trinità; c’è la maestra Rita che ascolta Radio Londra e dice che se c’è una cosa che consola nella vita, è l’umorismo; c’è una bicicletta battezzata Rita in onore di quella maestra così rivoluzionaria; ci sono il gatto Menelao e il cane Bibi, la scuola, le letture, i film, le amicizie, gli strozzini. Ci sono le frasi che colpiscono, la corrispondenza, i sottopunti da imparare e i punti interrogativi che ronzano in testa, le nuove esperienze, e tutte le sorprese belle o brutte di cui è disseminata la vita.