Adriana Merenda
1 ottobre 2006 di Redazione
Adriana Merenda

ADRIANA MERENDA. Ha ricevuto diversi premi e segnalazioni, ad esempio, Aspra di Boccasole e altri racconti è stato premiato al concorso “Città di Penne” nel 2000, Ciclamino Bellatesta si è aggiudicato, invece il Premio “Navile” 1998, Il mistero delle luccipietre è stato finalista al Premio Bancarellino 2003 e La conchiglia magica è stata finalista al premio Castello di Sanguineto nel 2006. Adriana Merenda è un’autrice prolifica di storie, racconti e non solo. Da poco è arrivato in libreria un suo nuovo libro, appena pubblicato dalle Edizioni Paoline, Il palazzo del principe Ik Come è nata la passione per la scrittura per ragazzi? La passione per la scrittura è nata grazie ai miei figli: per loro ho desiderato inventare storie e filastrocche. Poi ho pensato che i miei racconti avrebbero potuto interessare o divertire anche altri bambini e ho cominciato a sottrarli all’invenzione momentanea e a organizzarli in testi meglio strutturati, non rivolti a bambini ma a ragazzi. Il mio primo libro è stato una raccolta di racconti, Aspra di Boccasole, che parlava di cavalieri, sirene, principesse. Erano così lontani dalle mode letterarie che mi sorpresi di vederli pubblicati. Devo la loro pubblicazione al ‘fiuto’ di Gabriella Armando, editore delle Nuove Edizioni Romane. Ma un altro è stato il motivo che mi ha spinta continuare su questa strada: la scrittura per ragazzi mi regalava momenti di creatività in cui aprivo la fantasia a storie e situazioni fantastiche. Insomma, costituiva una pausa preziosa nell’organizzazione razionale della mia vita e del mio lavoro di insegnante. In quei momenti, che sottraevo ai consueti impegni soprattutto nelle ore serali, respiravo un’aria diversa. C’è un libro da lei scritto al quale è più legata affettivamente? Se sì quale e perché? Questa domanda mi viene rivolta spesso dai ragazzi che incontro. Io rispondo che i libri sono come i figli, li si ama tutti. Tutti mi hanno dato qualcosa, in tutti mi sono rispecchiata. Però è vero che ci sono singoli racconti o addirittura episodi, atmosfere e personaggi che amo di più. Per esempio, mi piace l’ironia che pervade il Borgomastro di Francoforte, mi piace il profumo di mare che si respira nella Conchiglia magica, mi piace il personaggio del piccolo terribile Fabio Nel mistero delle luccipietre. Comunque, volendo proprio indicare un libro, forse scelgo l’ultimo : Il palazzo del principe di Ik. E’ rimasto a lungo nel cassetto prima di trovare un editore coraggioso disposto a pubblicarlo, e l’ho ripreso in mano varie volte. Per continuare la metafora, era un figlio convalescente. Ma alla fine questo si è rivelato un fatto positivo: la stesura definitiva mi piace molto e rileggere i racconti mi emoziona ancora. Ha dato vita a storie che attraversano diversi generi: dai racconti ai romanzi d’avventura, passando per la detective story. C’è un genere che sente più congeniale alla sua ispirazione e al suo stile? Se sì, quale e perché? Inventare storie mi diverte, e mi piace inventarne soprattutto di avventurose. Mi piace creare un’atmosfera nella quale far calare il lettore per poi condurlo nelle pieghe della vicenda. Mi piace anche sperimentare e per questo ho scritto libri di genere diverso: dal racconto (Aspra di Boccasole, Il palazzo del principe di Ik ), al giallo ( Il borgomastro di Francoforte) , al diario di una dodicenne (Un giorno speciale) al romanzo d’avventura (Il mistero delle luccipietre , La conchiglia magica). Non so quale mi sia più congeniale, direi che appartengono a momenti diversi della mia scrittura. Semmai potrei rivelare quale è stato il più arduo da affrontare. E non ho dubbi: il diario di Giovanna, l’inquieta dodicenne del Giorno Speciale. Scrivere in prima persona calandomi in modo convincente nella logica (e soprattutto nel linguaggio e nello stile narrativo) di una ragazzina è stata per me una prova difficile. Come è nato Il palazzo del principe IK, appena pubblicato da Paoline Editoriale Libri? I racconti che lo costituiscono sono stati scritti parecchi anni fa, in momenti diversi e senza alcun collegamento fra di loro. A quell’epoca scrivevo solo racconti e mi piaceva sollevare problemi attuali e ‘forti’ tramite personaggi fantastici in situazioni quasi fiabesche. Nel 1998 mandai alcuni di essi, tra cui Ciclamino Bellatesta, al concorso Navile città di Bologna e vinsi il primo premio. Per questo, come da regolamento, furono pubblicati in alcune centinaia di copie. Da allora ho aspettato un editore e intanto ho riorganizzato la raccolta, aggiunto dei racconti, creato il filo rosso che li percorre. Nel corso di questi anni ho ricevuto molti apprezzamenti accompagnati da rifiuti cortesi : il genere… non era di moda. Finalmente quest’anno è avvenuta la pubblicazione. Oggi Il palazzo del principe di IK è costituito da un prologo e da sei racconti collegati fra di loro che affrontano temi importanti: la censura sugli attori in Ciclamino Bellatesta, la crudeltà della guerra in Il galeone della regina d’Alcantar, il traffico d’armi in Il forestiero alla locanda, eccetera. L’ultimo racconto, Il palazzo del principe di Ik, fornisce una chiave di lettura dell’intero libro, portando a riflettere sul rapporto tra realtà e invenzione. Ora spero nell’apprezzamento dei lettori. Ci sono nuovi suoi libri in arrivo? Ci può dare qualche anticipazione? Sì, un romanzo sarà pubblicato dalla Piemme Il Battello a Vapore nel 2007. Si intitolerà La notte dell’eclisse di luna. E’ ambientato in un paese di mare dove Martina, la protagonista quindicenne, trascorre le vacanze estive ospite della zia. Lì si trova al centro di un gioco misterioso che comincia la notte in cui avviene l’eclisse di luna. Seguendo tracce e interpretando oscuri messaggi, Martina finirà con lo scoprire una storia avvincente avvenuta tanti anni prima ma che stranamente la riguarda. A cura di Lucia Dalla Cia ottobre 2006 FOR KIDS Tutti i diritti riservati FOR KIDS testata registrata presso il Tribunale di Milano N° registrazione 468 del 11/07/2006

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