Dopo un anno di letture, recensioni, analisi e confronti, la rivista Andersen ha annunciato i vincitori della 43ª edizione del Premio Andersen, il più prestigioso riconoscimento per i libri per ragazzi, dedicato a scrittori, illustratori ed editori. Questa è un’occasione per riflettere sull’annata editoriale, prestando particolare attenzione alle produzioni più innovative e originali.
Accanto ai titoli dei libri che vincono le singole categorie, scopriamo i nomi degli autori italiani che si sono distinti per la qualità della loro produzione artistica, letteraria, progettuale per il mondo dell’infanzia: il Miglior Scrittore dell’anno è Luca Tortolini, la cui scrittura trova una misura ideale nell’albo illustrato; mentre è stata scelta come Miglior Illustratrice dell’anno Isabella Labate, le cui raffinate tavole monocromatiche dialogano con il cinema, la letteratura e la fotografia.
La cerimonia di premiazione si terrà sabato 25 maggio 2024 nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale a Genova, dove sarà annunciato anche il SuperPremio Andersen ‘Gualtiero Schiaffino’ per il miglior libro dell’anno, votato da una giuria allargata di esperti tra i titoli che vincono nelle singole categorie.
A Genova saranno inoltre assegnati il premio alla libreria dell’anno per ragazzi, intitolato a Gianna e Roberto Denti e promosso da Associazione Italiana Editori (AIE) e rivista Andersen, e il premio al miglior libro radiofonico promosso da Rai Radio Kids.
IL POTERE DELLE IMMAGINI – Sfogliando i vincitori del Premio Andersen 2024, scopriamo ancora una volta le multiformi possibilità offerte dal linguaggio delle figure o – per dirlo con le parole di Paola Pallottino, storica dell’arte, premiata quest’anno come Protagonista della Cultura per l’Infanzia – il loro ‘potenziale ermeneutico per fornire un’autonoma chiave di conoscenza a integrazione di ciò che il testo non ha strumenti per esprimere’.
Sono immagini narranti, quelle che incontriamo sfogliando i titoli vincitori, anche quando le parole non ci sono: nel Miglior libro senza parole Kintsugi (Logos edizioni), realizzato dall’artista peruviana Issa Watanabe, le figure spiccano sul fondale nero raccontando una storia di rottura e resilienza; il paesaggio silenzioso ritratto nel Viaggio d’inverno (Orecchio Acerbo) di Anne Brouillard, Miglior libro fatto ad arte, diventa un inno alla lentezza e all’incanto delle figure; e persino la grande letteratura, nelle tavole monocromatiche della Miglior illustratrice Isabella Labate per Il vecchio e il mare (Kite), incontra il linguaggio del silent book.
Quasi in un gioco di specchi, le parole di Luca Tortolini, che riceve il premio come Miglior scrittore, tornano all’opera di Hemingway, raccontandoci l’autore dal punto di vista della sua celebre gatta Snow White nell’albo illustrato in bianco e nero Ernest e Biancaneve (ill. Alice Barberini, Orecchio Acerbo). Sempre in bianco e nero è il Miglior albo illustrato di quest’anno, che arriva dal Giappone: La cosa nera di Kiyo Tanaka (Topipittori), formato piccolo, sguardo ad altezza di bambina, dove si narra l’incontro con una misteriosa creatura e con la soglia di un armadio che invita a esplorare un altrove dove le parole non servono. La riflessione sul potere delle immagini prosegue con il Miglior libro di divulgazione dedicato alla storia della fotografia, La camera buisssima (Quinto Quarto), frutto di un percorso laboratoriale all’interno di una scuola primaria, realizzato e narrato da Elisa Lazuana e Irene Lazzarin. Lo spazio interpretativo offerto dalle immagini può essere occasione di scambio e dialogo: celebra questa potenzialità Fammi una domanda! di Antje Damm (Il Leone Verde Piccoli), del quale festeggiamo il ritorno sugli scaffali con il riconoscimento al Miglior libro mai premiato. E le immagini accompagnano anche i testi della Miglior collana di narrativa, riconoscimento assegnato quest’anno a Occhiaperti di Pelledoca edizioni, una collezione di storie illustrate, dove incontriamo bambini con mostriciattoli, case inquietanti e hotel fatiscenti, riletture di classici e raccolte di racconti, storie illustrate, più vicine al graphic novel, in una nuova forma che distribuisce la parola e l’immagine in uno spazio gestito più liberamente, per spronare anche il lettore più pigro.