E’ uno dei più importanti esperti a livello internazionale di fumetto e cinema di animazione, sceneggiatore, giornalista del quotidiano La Repubblica, per La Repubblica è anche consulente e autore delle introduzioni dei classici del fumetto, è stato curatore di diversi programmi Rai fra cui Go Cart, anche autore di una canzone cantata da Mina, Ninna pa’. Nel ’94 ha pubblicato, per Castelvecchi “Le anime disegnate, il pensiero nei cartoon da Disney ai giapponesi“, ristampato in terza edizione e pubblicato anche in Francia e in lingua inglese e giapponese. Ed è anche il “papà” di Enrichetto Cosimo, il protagonista del lbro proposto da Einaudi Ragazzi. Di chi stiamo parlando? Siete curiosi? Oggi incontriamo Luca Raffaelli l’autore di Enrichetto Cosimo – Alla ricerca del manga mangante (Einaudi Ragazzi).
Enrichetto Cosimo, pur essendo giovanissimo, ha un realtà una lunga storia che inizia sul supplemento di un quotidiano. Ci racconti come Enrichetto Cosimo è diventato il protagonista di un libro?
Enrichetto era stato un grande successo quand è nato su un settimanale. Era l’pininista che aveva difficoltà a esprimere una propria opinione, in qualche modo il difensore di chi non ha subito la risposta pronta, di chi vorrebbe fermarsi a pensare prima di dire qualcosa di sbagliato, di chi rimane seccofritto (come dice lui) di fronte a molte cose che gli capita di vedere. Così un giorno, una signora di una grande casa editrice mi propose: “Ma perché non lo fai diventare protagonista di un romanzo? Magari potresti anche parlare di fumetti giapponesi, che vanno tanto di moda”. Detto fatto. Mi sono messo a scrivere ed Enrichetto è partito per un viaggio incredibile in Giappone alla ricerca del manga mangante nel quale io mi sono divertito moltissimo. C’è voluto un po’ di tempo per trovare un editore come Einaudi Ragazzi, ma adesso le soddisfazioni sono tante e le recensioni bellissime. Mi ha anche scritto Bruno Bozzetto per dirmi che si è fatto un sacco di risate. Che soddisfazione!
A chi ti sei ispirato nel creare il personaggio di Enrichetto Cosimo?
Una parte di me è Enrichetto Cosimo. Ma credo che tutti in parte lo siamo. Penso per esempio a Maurizio Crozza, un comico che fa tanto ridere e che è abituato a salire sul palco di fronte a milioni di telespettatori e ai politici che lo guardano male. E pure lui, a Sanremo, di fronte a pochissime persone che lo fischiavano, è rimasto ebete (o abete) con la bocca secca. Ecco, anche lui in quel momento, era Enrichetto Cosimo.
Enrichetto è accompagnato da due amici altrettanto curiosi e imprevedibili ce li descrivi?
Beatrice va subito al sodo senza troppa maionese, cioè senza di lei Enrichetto e Polletti farebbero una brutta fine. E’ sveglia, energica, simpatica, non si perde in chiacchiere e poi vuole un mondo di bene ai suoi due amici (anzi, tre, perché c’è anche Carlo Fontis che però non parte). Polletti è il filosofo del gruppo che, come tutti i grandi filosofi, dice anche un sacco di scemenze. Però quando è necessaria la frase lapidaria allra è sempre pronto. Per esempio nel corso dell’avventura, quando Enrichetto si accorge che il singolare di ciglio è maschile e il plurale ciglia è femminile allora gli chiede. Secondo te, perché un ciglio quand’è solo è maschio o quando sono tante sono femmine?”. E allora Polletti risponde: “Gli uomini sono sempre soli, Enrichetto”.
Oltre essere scrittore sei uno dei più importanti esperti a livello internazionale di fumetto e cinema di animazione, hai scritto anche una canzone per Mina, sei giornalista del quotidiano La Repubblica e sei stato curatore di diversi programmi Rai. Cosa bolle ora nel tuo pentolone? Ci dai qualche anticipazione di tuoi prossimi lavori?
Chi lo sa? Il mio lavoro si inventa giorno per giorno. Ora sto scrivendo le introduzioni ai volumi di Dylan Dog e di Zagor editi da Repubblica.L’espresso in collaborazione con Bonelli, e continuo gni settimana la mia rubrica Nuvolette su Lanciostory. Nel frattempo ho finito di scrivere la sceneggiatura per uno strano Robin Hood a cartoni animati che andrà in onda a dicembre su Raidue per la regia di Mario Addis e con Veronica Pivetti che dà le voci a tutti i personaggi (la produzione è di Progetto Immagine). Credo proprio che sarà qualcosa di totalmente nuovo, mai visto prima e quindi da rimanerci seccofritti!
A cura di Laura Ogna