Autore: Alice Umana
Editore: Orecchio Acerbo
Illustrazioni: Agostino Iacurci
Anno: 2011
Collana:
Prezzo di copertina: €13,00
Età di lettura: da 6 anni
Ombrelli. La disputa sulla loro origine è antica. Cina, India o Egitto? Parasole o parapioggia? Fuorviati da questi falsi dilemmi, per secoli non ci si accorse che non sono che una sottospecie dei pipistrelli, dai quali si differenziano morfologicamente solo per quell’unica zampa che, con il solito antropocentrismo, gli umani hanno chiamato manico.
“L’ombrello appartiene alla famiglia del pipistrello. Ce lo confermano l’assonanza del nome e alcune precise caratteristiche fisiche comuni. Le ali palmate, per esempio, con pelle lucida e impermeabile, il muso stretto e appuntito, la tendenza a dormire rovesciato.”
Un tempo liberi di andare per il mondo, non avevano il verso stridulo dei pipistrelli ma quello melodioso delle allodole. Anche se, allora come oggi, non mancavano le stecche…
Cantavano tutt’insieme, cori allegri e gioiosi, fino a quando gli uomini della stirpe Moghnai non decisero di sfruttarne il canto. Gli ombrelli si ribellarono, ma furono vinti e messi in catene. Quel laccio, piccolo ma resistente, che ancor oggi impedisce loro di spiegare liberamente le ali e ne fa degli schiavi al servizio degli uomini. Sono passati secoli da allora, ma nessuno ha più sentito un ombrello cantare.
L’autrice: Alice Umana è nata nel 1978 a Cuneo. Presto curiosa di ciò che nasconde la Bisalta alla vista, gironzola alla volta di enigmi e cartoline sconosciute. Affascinata dalla vita di strada, sperimenta per alcuni anni la libertà del non possedere altro che se stessa. Durante questo viaggio incontra, nei posti più disparati, alcune meraviglie: Foggia, ad esempio, le regala Agostino, che la fa innamorare inventando per lei una perfetta cucina di campagna disegnata su un muro. Oggi vive in una casa occupata, una chiesa sconsacrata tutta azzurra e d’oro. Quando proprio non può farne a meno, tiene scoppiettanti laboratori per le scuole con l’associazione Millepiedi. Alice ha scritto tre spettacoli (Il mistero di Fango Fungoso, Cecilia Squillafiabe, Strega Testaguasta) che ha poi messo in scena con la Compagnia delle Figlie di Buone Idee, sia per strada che all’interno di ‘normali’ teatri. La zampa dell’ombrello è la sua prima esperienza editoriale.
L’illustratore: Agostino Iacurci è nato a Foggia nel 1986. Illustratore, incisore, muralista, pittore e scenografo, il giovane Agostino confessa di amare l’idea dell’artista come “l’artefice in possesso di conoscenze che gli permettano di affrontare con lucidità e onestà una vasta gamma di problemi”. Dal 2009 collabora con l’associazione Walls in nome di un’arte pubblica da diffondere per le strade e in città: ne restano a memoria gli sgargianti murales eseguiti per l’Università Roma 3 e per l’Asl Prenestina di Roma. I suoi uccelli bianchi hanno incontrato dromedari ed elefanti sulle pareti di una scuola elementare algerina, mentre alberi ingioiellati di colorate foglie e morbidi cactus sono cresciuti sulle mura di cinta del carcere di Rebibbia. Dal 2010 è assistente alle tesi di laurea in Illustrazione e Animazione Multimediale all’Istituto Europeo di Design di Roma, città in cui vive e lavora. Anche per lui La zampa dell’ombrello è l’esordio nell’editoria.