L’OSPITE INQUIETANTE. Il nichilismo e i giovani
12 giugno 2009 di Redazione
L’OSPITE INQUIETANTE. Il nichilismo e i giovani Autore: Umberto Galimberti
Editore: Feltrinelli
Illustrazioni:
Anno:
Collana:
Prezzo di copertina: €12,00
Età di lettura:

Umberto Galimberti, filosofo e psicoanalista che insegna Filosofia della Storia e Psicologia dinamica all’Università di Venezia, ha tradotto e curato di Jaspers, di cui è stato allievo durante i suoi soggiorni in Germania, a Basilea. Ha scritto numerosissimi saggi uno degli ultimi è L’ospite inquietante pubblicato da Feltrinelli. Il tema affrontato in questo libro lo abbiamo visto crescere, delinearsi, comparire nella rubrica settimanale che cura per “D, La Repubblica delle donne”. L’attenzione è dedicata ai giovani di oggi. Al malessere profondo e crescente. Allarmante perché inconsapevole eppure che produce effetti devastanti. Per il futuro stesso della nostra società. Un malessere che permea, in verità, tutto il tessuto sociale. Una tristezza diffusa, caratterizza la nostra società percorsa da un sentimento permanente di insicurezza di precarietà. Ed i giovani sono quelli a cui manca più il fiato. Sono quelli a cui il fiato viene spezzato dal senso di vuoto, di sfiducia, di rassegnazione. I ragazzi stanno male non per ragioni esistenziali – questo è il grande tema del libro – non è un disagio psicologico il loro ma culturale. Ai giovani d’oggi mancano motivazioni, entusiasmo, progettualità. Prevalgono il disinteresse, la sfiducia, la rassegnazione. Prevale un’assenza ingombrante che è percepita, ma difficile da individuare. «I giovani stanno male ma non sanno il perché. – scrive – […] La mia generazione sapeva ciò che doveva fare perché il futuro era prevedibile e bastava seguire l’esempio dei padri. Oggi invece la società ha avuto una trasformazione pazzesca ed è divenuta globalizzata e indecifrabile. Non abbiamo più mappe per dire quale sarà il nostro futuro. Emerge così una sorta di rassegnazione a questa condizione.» Non ha alcuna speranza nel futuro ma lascia una porta aperta ai giovani. Non tutti. «Solo a quelli che scopriranno le loro capacità e le faranno fiorire. Ma il compito non è semplice perché dovranno per prima cosa conoscere se stessi e in questa società non hanno strumenti per farlo.» A cura di Laura Ogna

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