Una storia semplice ma che racconta molto della vita, della libertà, dell’uguaglianza e della democrazia.Damiano e il suo papà si prendono spesso del tempo per fare lunghe passeggiate e chiacchierate. Quei momenti sono sempre speciali. E in una di queste occasioni Damiano chiede: “Papà, ma tu che lavoro fai?”E scopre che il suo papà è il Re della Pastagonia.Inizia così una lunga chiacchierata su cosa significa essere re e soprattutto se si sbandiera in giro il proprio ruolo.Ad esempio il papà dovrebbe stare seduto su un trono, con scettro e mantello. Damiano avrebbe un precettore privato che lo obbligherebbe a studiare le tabelline e le buone maniere.E per loro due non ci sarebbero più quelle belle passeggiate fuori città fermandosi poi a mangiare in una trattoria circondata da piante di noci e amarene. Ci sarebbero invece un sacco di ricevimenti, con una raffica di impegni e riunioni.Dopo un poco, non del tutto persuaso, Damiano chiede se lui e la mamma la corona ce l’hanno. E il papà gli spiega che una volta l’hanno indossata per provare l’effetto che fa avere un cappello fatto d’oro e di pietre preziose. Ma la corona era pesante, stretta e dura. E così l’hanno messa nell’armadio e poiché non la usavano più hanno deciso di darla in beneficenza per i bambini ammalati.Così piano piano Damiano si trova a riflettere su parole come libertà, uguaglianza, rispetto degli altri a prescindere dal loro ruolo o lavoro.E scopre che in fondo ha ragione il papà: “non c’è gusto a fare il re che vuole comandare”. E che la felicità sta soprattutto nelle piccole cose come in una “passeggiata da veri re”.IO SONO IL REA cura di Annalisa StradaEditore: Gabrielli EditoriPagine:: 48 pp.Anno: 2007.Prezzo: 9,00 euro. A cura della Redazione
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