ALTRONDO
21 luglio 2006 di Redazione
ALTRONDO Autore: Graciela Montes
Editore: Salani
Illustrazioni:
Anno: 2001
Collana:
Prezzo di copertina: €7,23
Età di lettura:

Quartiere Florida, a Buenos Aires: un quartiere particolare, perché qui “succede sempre che tutti si mettono nelle storie, entrano ed escono. Anzi, quando fa caldo, si siedono a bere birra sulla porta delle storie”, ci dice il narratore, che non a caso ci vive da anni. E aggiunge “in nessun altro quartiere poteva crescere questa storia”. Protagonisti, in questo caso, un gruppo di ragazzini: Arianna, quindici anni circa, pelle chiara e liscia, capelli molto lunghi, i jeans sempre troppo stretti e una mamma diventata matta tutto d’un colpo, senza una ragione apparente. Hugo, basso, capelli scuri e lunghi fino alle spalle, addosso maglioni lunghissimi e sciarpa, anche d’estate. “Camminava con le mani in tasca e guardava tra i ciuffi lunghi e lisci come attraverso a delle sbarre. Sembrava quasi sempre arrabbiato, e parlava a monosillabi”. Suo grande amico, il “Patata” Tomasini, soprannominato così per via del suo naso. Il Patata era alto, molto alto, la faccia piena di brufoli e un grande amore per la musica. “Pappa e ciccia” erano anche la Tere e Rosita. La prima, alta e magra come un fiammifero, con lunghi capelli rossi, pieni di onde e di ricci; il suo papà le aveva insegnato tutti i trucchi della meccanica, e lei a dieci anni era già capace di cambiare l’olio alla macchina e di riparare una gomma, sapeva smontare una radio e aggiustare una spina. Rosita invece era “la ricca” del gruppo, bionda, con la faccia tonda; quando era agitata diventata rossa, e allora aveva “sia il nome che la faccia da fiore”. Che cosa unisce questi cinque ragazzi, oltre al fatto di vivere nello stesso quartiere e di essere più o meno tutti coetanei? La risposta è semplice, ce lo dice la stessa Arianna: “anche se erano amici da sempre, lei e Hugo e Rosita e la Tere e il Patata, ciò che li unì davvero fu il Branco.” Del Branco si sapeva poco o niente. “Lasciava dei segnali: ruggiti di motocicletta, risate aspre, riflessi di vernice, colpi di tacco di stivali, cinture di pelle, a volte un casco…non granchè. Erano invece più visibili le conseguenze del loro passaggio: i graffi, i lividi.” Stufi di essere perseguitati dall’odiosa banda di prepotenti violenti e vigliacchi, i cinque amici decidono di creare un mondo alternativo, un mondo con altre regole del gioco, dove poter coltivare le proprie passioni in tutta tranquillità, nascosti dalla vista di tutti, adulti e Branco. E dove trovare un posto simile, se non sottoterra? Nasce così, partendo da una piastrella sollevata nella cucina di Arianna, il labirinto di cunicoli sotterranei chiamato dai ragazzi Altrondo, via via ampliato, perfezionato, abbellito e reso sempre più solido e accogliente. Un mondo sconosciuto agli adulti, che tuttavia partecipano indirettamente e inconsapevolmente alla sua costruzione e persino alla sua difesa, fornendo pezzi di vecchi elettrodomestici, rottami e oggetti ormai inservibili, che saranno utili invece in seguito per costruire tre incredibili “Macchine Infernali”: la Lanterna Fantasmagorica, il Catorcio Concorna e la Macchina del Tuono, tre sistemi di difesa ma anche di attacco contro gli invasori. Infatti, il segreto di questo mondo sotterraneo non durerà a lungo, e il Branco cercherà di raggiungere i giovani protagonisti anche nel cuore di Altrondo. Per scoprire come va a finire, o, come ci dice il narratore, cosa resta “del gomitolo di questa storia”, bisogna leggere il libro. Il che non dovrebbe essere troppo faticoso, vista l’originalità della trama e dei personaggi che le danno vita, la poetica dolcezza e malinconia latinoamericana che permea tutto il racconto, e la garbata ironia del narratore, un non meglio precisato giornalista della Gazzetta di Florida ( che esce un giovedì sì e tre no), testimone indiretto dei fatti, ma straordinario “cantore” dell’epopea di Altrondo e suo grande, nostalgico ammiratore. Graciela Montes, l’autrice già conosciuta in Italia per il delizioso libretto Un amore esagerato, ancora una volta ci trasporta nel quartiere dove vive da sempre, e ci immerge in una storia strampalata, di cui si fatica un po’ a seguire il filo, all’inizio. D’altronde, ci dice il narratore “le storie iniziano a crescere in modo molto disordinato, un po’ a gocce e un po’ a scrosci, e a volte appare prima l’inizio e poi la fine, ma altre volte succede il contrario, e l’unica cosa che c’è all’inizio è la fine e bisogna seguire il filo finchè si arriva dall’altra parte del Labirinto.” Seguite fiduciosi il filo, diciamo noi, ne vale davvero la pena. ALTRONDO Autore: Graciela Montes Editore: Salani Anno 2001 Prezzo 7,23 euro. A cura di Zirca FOR KIDS Tutti i diritti riservati

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