Tutta un’altra musica in casa Buz, l’opera prima come narratrice di Lucia Vastano sta riscuotendo un notevole successo e ha già vinto diversi premi. Abbiamo incontrato Lucia Vastano in occasione di UNA SETTIMANA DA FIABA la rassegna che ha debuttato il 28 novembre e prosegue fino al 6 dicembre a Botticino in provincia di Brescia.Lucia è una giornalista che fin da giovanissima ha scelto di raccontare le storie dure e difficili del nostro tempo. Come inviata ha seguito le guerre in Libano (1975/87 e sviluppi successivi), in Angola, in Salvador in Cambogia, nel Golfo e in Iraq (1990/91;1997; 2000/03), nei Balcani (dalla prima crisi in Kosovo e Slovenia, alle guerre civili in Croazia e Bosnia fino agli ultimi sviluppi in Kosovo e Macedonia) e in Afghanistan. Con il suo lavoro ha ricevuto numerosi riconoscimenti come il premio del Boston Review per il migliore reportage dall’estero per un pezzo sul Salvador e recentemente ha vinto il Premio giornalistico internazionale dell’UNESCO riservato agli inviati di guerra.Come cronista di guerra e profonda conoscitrice della realtà afgana, ha deciso di raccontare uno spaccato di vita di questo paese in un romanzo, da poco pubblicato da Salani, e dedicato ai ragazziTutta un’altra musica in casa Buz è una storia vera, che descrive uno straordinario affresco di vita quotidiana.Rubina Buz, la protagonista del romanzo, ci dice che si può essere adolescenti a Kabul, ci si può opporre alla famiglia e ai sacerdoti, si può fuggire ad un matrimonio combinato, e rifiutare di nascondersi sotto un burqua.Come mai hai scelto di scrivere il tuo primo libro per un pubblico di ragazzi?Quando l’ho scritto non ho pensato ad un pubblico specifico, penso che la storia di Rubina sia semplicemente una storia di vita che chiunque, ragazzo o adulto, può leggere. Per questa ragione non ho ricercato un linguaggio particolare, e non mi sono rivolta ad un pubblico mirato. Credo sia proprio una storia per tutti.Hai iniziato fin da giovanissima a fare la giornalista in situazioni molto difficili ed estreme come le guerre. Come è nata la passione per questo lavoro?Fin da giovanissima ho amato i servizi di Walter Bonatti che venivano pubblicati su Epoca: raccontava di luoghi che mi sembravano lontani e irraggiungibili. Trovavo affascinanti e stimolanti quegli articoli. E fin da piccola ho scelto di viaggiare, di conoscere popoli e paesi diversi. A sedici anni sono stata per due mesi in India, da sola. Inizialmente dovevano venire anche i miei genitori, doveva essere un viaggio per ritrovare i luoghi dove aveva vissuto mio padre ma poi all’ultimo momento loro hanno cambiato idea ed io sono stata irremovibile: dovevo partire ad ogni costo. E’ stata un’esperienza che mi ha segnato. Da allora viaggiare è stata una condizione fondamentale della mia vita. Viaggiare per conoscere, per scoprire storie, per accendere i riflettori su aspetti meno noti di un popolo o di un paese, così sono diventata giornalista.Con Lucia, in occasione di UNA SETTIMANA DA FIABA abbiamo visto il film di Siddiq Barman Osama che racconta di un Afghanistan schiacciato dall’incubo dei Talebani. Le abbiamo chiesto cosa pensa del film e dell’immagine cupa e angosciante del paese che viene offerta allo spettatore:Non sono molto d’accordo con l’immagine dell’Afghanistan che offre il film, come in molte altre storie uscite in questi ultimi mesi e anni si racconta questo paese riprendendone solo un aspetto che viene estremizzato. L’Afghanistan non è stato, neppure negli anni più neri del governo talebano, solo ciò che viene comunicato dal film. La realtà è molto più complessa, intrecciata e variegata in cui c’è spazio per la speranza, per la voglia di vivere, per l’energia vitale di un popolo che si è espressa e si esprime ancora oggi in tanti modi diversi. Per chi vuole approfondire la conoscenza con Lucia Vastano a breve potrà scaricare la registrazione dell’incontro che si è tenuto in occasione della SETTIMANA DA FIABA al CentroLucia di Botticino, in provincia di Brescia condotto dalla giornalista Laura Ogna in collaborazione con Vincenzo Staiano dell’Associazione Culturale il Guardiano del Faro.Intervista a cura di Laura Ognadicembre 2005.FOR KIDSTutti i diritti riservati