Autore: Cleopatra D’Ambrosio
Editore: Erickson
Illustrazioni:
Anno: 2004
Collana:
Prezzo di copertina: €18,50
Età di lettura:
Molti sostengono che gli adulti picchino solo per problemi educativi seri, che non sia realistico non alzare le mani o la voce, che una sculacciata può sempre scappare, che picchiare una o due volte non ha mai creato problemi a nessuno.In realtà le punizioni fisiche, accettate e giustificate culturalmente, sono un vero e proprio abuso sui bambini. Molti genitori maltrattano quindi i propri figli, causando loro gravi problemi di relazione con gli adulti e con il gruppo dei pari, e generando anche importanti difficoltà comportamentali.Il libro di Cleopatra D’Ambrosio parte dalla descrizione storica dei metodi punitivi e di correzione dei bambini, per dimostrare che l’idea che si debba picchiare per il bene dei bambini è falsa. La seconda parte del libro pone invece l’attenzione sulle conseguenze psicofisiche e sociali dei maltrattamenti e delinea gli aspetti della funzione genitoriale e della relazione adulto bambino.Quando, ad esempio, un bambino cresce in un ambiente violento e caotico, quando l’adulto risulta imprevedibile nei suoi scoppi d’ira o quando gli rivolge continui attacchi verbali a voce alta, o lo umilia, o gli dice apertamente che è privo di valore o ancora gli attribuisce comportamenti o caratteristiche che sono inaccettabili per lui, per il piccolo sarà normale sviluppare un’ipersensibilità agli stimoli esterni, essere vigile e in costante stato di risposta allo stress. «Ma se questi cambiamenti nel cervello- scrive la D’Ambrosio – consentono al bambino di effettuare il miglior adattamento possibile in risposta alla minaccia nel mondo esterno, queste tattiche di sopravvivenza risultano d’impedimento quando l’ambiente cambia, come ad esempio quando è a scuola o si trova coinvolto in relazioni con i pari e con adulti positivi. Le conseguenze saranno profonde: questi bambini avranno una ridotta capacità nel beneficiare delle esperienze sociali, emotive e cognitive.»I bambini maltrattati sviluppano un adattamento funzionale a ciò che l’ambiente si aspetta: diventano bambini attenti, che assumono la cura dei propri genitori e inibiscono i loro bisogni e le loro emozioni.Nel tentativo di adattarsi, i bambini deformano il corso del proprio sviluppo e costo di profonde menomazioni del loro processo di crescita psicologica e cognitiva. Sono bambini che manifestano comportamenti pseudomaturi, rifiutano di difendere se stessi, hanno una diminuzione della capacità di godere della vita. Possono essere ipervigili, iperattivi o dimostrare una mancanza di esplorazione e curiosità.I nodi sono antichi. Il maltrattamento non è solo una questione che coinvolge i genitori di oggi ma anche i figli di ieri che a loro volta diventano padri e madri. Nella loro crescita gli individui tendono, infatti, a interiorizzare le relazioni primarie, per cui, seppur in buona fede, viene esibita una riedizione delle modalità e delle tecniche di intervento di cui siamo stati oggetto nella nostra infanzia. Solo un lavoro di elaborazione interna della propria esperienza infantile può portare a non ripetere automaticamente comportamenti appresi.I dati delle ricerche, esposti nel saggio, sembrano indicare che, per il maltrattamento, il fattore di rischio non è tanto essere stati un genitore a sua volta maltrattato, quanto l’aver sviluppato un modello operativo interno irrisolto-disorganizzato. Un bambino maltrattato tende a sviluppare un modello di attaccamento disorganizzato e diventerà un adulto irrisolto-disorganizzato quando poi diventerà a sua volta genitore.Il vissuto dei primi anni è, infatti, decisivo perché influenza tutte le esperienze successive e soprattutto perché la condizione infantile è di per sé irripetibile. Il bambino che ha patito precocemente le influenze negative di un ambiente ostile porta con sé i segni, anche nel volto, della paura, della sfiducia e dell’insicurezza.Il saggio è un utile strumento di analisi che esplicita il processo messo in atto dal bambino quando viene maltrattato, picchiato o sgridato caoticamente, quali modifiche avvengono nei rapporti con i genitori e con gli altri adulti, come cambia la percezione degli altri, come si genera l’impossibilità di vivere i sentimenti, l’idealizzazione del proprio genitore, l’autoaggressione, la rabbia e la depressione.La parte finale del libro è dedicata alla funzione genitoriale, alla rete sociale, alle relazioni di coppia e tutto il lavoro è accompagnato da schede e criteri di valutazione della funzione educativa e del rapporto adulto-bambino, e da suggestive testimonianze rese da alcuni protagonisti questi tristi e distruttivi copioni.PSICOLOGIA DELLE PUNIZIONI FISICHEAutore: Cleopatra D’AmbrosioPagine: 195Anno: 2004Editore: EricksonPrezzo: 18,50 euro.A cura di Laura OgnaFOR KIDSTutti i diritti riservati