Libri per bambini e genitori | L’intervista ad Anna Lavatelli

18 marzo 2012 di Redazione

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A BOLOGNA! In attesa della Fiera internazionale di Libro per ragazzi di Bologna Forkids.it ha fatto un’intervista molto speciale a 15 scrittori e illustratori per ragazzi: dieci domande, per tutti uguali, per scoprire le novità che porteranno alla Fiera del libro di Bologna, dove li potremo incontrare, cosa amano e cosa odiano di questo imperdibile appuntamento e alcune curiosità tra passato e futuro.

Ecco l’intervista alla scrittrice Anna Lavatelli

1. Quali novità porti a Bologna?

– Non chiamatela Crudelia Demon, Edizioni Piemme. Per ogni testimone della Storia disposto a raccontare occorre un interlocutore che sappia ascoltare e trasmettere i ricordi. Ma non sempre è facile, non sempre si può. Qui da una parte c’è Olga, un’ anziana apparentemente scorbutica, dall’altra Katia, una ragazza annoiata e scontenta. Lo scontro iniziale si trasforma in incontro e in racconto di sé. E il passato terribile dell’una diventa voglia di vivere più pienamente per l’altra. Si parla dei gulag, in questo romanzo, ma anche del senso da dare alla nostra vita, nel mondo in cui viviamo adesso. E di quanto sia difficile attraversare l’età dell’adolescenza senza perdersi per strada.

– Gastòn e la ricetta perfetta, Giunti. Lo scenario di questo avventuroso racconto è il Rio delle Amazzoni. L’intera vicenda si svolge dentro questo straordinario crocevia tra natura e civiltà, che non è confine chiuso, ma luogo aperto ai ribaltamenti del destino. Il protagonista principale è Gastòn. L’incontro in orfanatrofio con l’anziano fra’ Obdulio, prete gourmet e fine psicologo, farà del ragazzo un promettente cuoco. Ma Gastòn ha ben di più dalla sua, che non gli strumenti dell’arte culinaria: il suo animo è ricco di affetti, di ricordi, di passione e di audacia. L’energia vitale che percorre quella lontana terra di frontiera farà il resto. Per chi insegue un sogno o vuole cambiare il proprio destino – infatti – il grande fiume è il luogo giusto per trasformare i desideri in progetti di vita. Così sarà per Gastòn, anche se la sua ricerca non si conclude. Così sarà per gli amici che incontra: il capitano Mendoza, la bella Rosita, Coco e tutta la sua scalcinata banda di pirati.

2. Dove ti si potrà incontrare?

Eventi di Fieri di Leggere 2012:

– Biblioteca di Castenaso, 21 marzo, ore 9-12

Presentazione di ‘Non chiamatela Crudelia Demon’

In fiera:

– evento IBBY, lunedì 19, ore 14.30

– celebrazione dei 20 del Battello a Vapore, martedì 20, ore 11

3. Cosa ti piace della Fiera del Libro di Bologna?

Mi piace visitare gli stand stranieri, per vedere cosa ‘bolle in pentola’ nel resto del mondo. E mi piace ‘guardare le figure’, ossia visitare la Mostra degli illustratori. Non solo dentro, però, dove sono esposti i premiati. Moltissimi giovani illustratori appendono le proprie opere all’esterno e ogni volta mi incuriosisce moltissimo questo modo informale (ma mai banale) di lasciare lì un segno della propria arte. Chissà se qualcuno di loro ha mai trovato lavoro in questo modo. Ho visto cose veramente notevoli, su quel muro di confine tra ‘eletti’ ed ‘esclusi’.

4. Cosa proprio non ti piace?

Più che dire ciò che non mi piace, vorrei evidenziare ciò di cui lamento la mancanza. Manca la possibilità di incontrare altri scrittori, anche stranieri, per conoscersi e confrontarsi sul lavoro che facciamo con tavole rotonde informali, in modo sincero e diretto, non in convegni rigidamente organizzati, dove non c’è scambio né discussione, ma solo noiose celebrazioni. Manca la possibilità per gli autori di conoscere agenti letterari che si possano occupare della loro promozione, in Italia e all’estero. Un vuoto che non mi riesco davvero a spiegare, a fronte di un mercato che da tempo cresce più di quello della letteratura adulta, e che quindi dovrebbe attirare l’attenzione degli addetti ai lavori.

5. Cosa speri di vedere a Bologna?

Almeno un giorno dedicato alle famiglie e ai bambini. Mi è stato detto (non so se sia vero) che sono stati gli editori stranieri a intimare lo stop dei cosiddetti ‘free-visitors’. Ma noi, in Italia, siamo dei lettori sottosviluppati e la promozione del libro va fatta dovunque, se vogliamo uscire da questo handicap.

6. Se non avessi fatto il mestiere che ha fatto dove saresti dal 19 al 22 marzo?

A scuola, a insegnare italiano ai ragazzi delle medie.

7. Il tuo primo ricordo di Bologna?

Era il 1986 ed io avevo vinto il premio di un concorso per opere inedite, bandito dal Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile con ‘Busillis’. La premiazione era avvenuta nel palazzo di Re Enzo. Lì mi era stato consegnato, da Ruggero Quintavalle e Domenico Volpi, il premio, ovvero il libro appena stampato. Subito dopo andai in Fiera e mi sembrò che mi si spalancassero davanti le porte di un regno. Credevo di essere diventata scrittrice perché avevo pubblicato un libro. Se penso a quei momenti, alla felicità che provavo, sento tenerezza per quella gioia ingenua. Avevo ancora tanta strada da fare, quello era solo il primo passo.

8. Il tuo libro preferito di sempre incontrato a Bologna?

Tre feroci banditi di Tomi Ungerer. Lo comprai per le mie bambine e divenne per me il ‘tormentone’ di molti, molti pomeriggi di lettura. ‘Colpa’ mia, che avevo scelto un libro troppo bello!

9. Il tuo sogno di felicità a Bologna?

Non spero di trovare felicità a Bologna. La fiera del libro mi fa sentire piccola di fronte alla montagna di pubblicazioni che mi si rovescia addosso. E dunque spesso me ne esco arricchita ma un po’ abbacchiata. ‘Con tanti scrittori e tanti libri in giro, perché dovrei scrivere ancora?’ mi domando ogni volta in treno, sulla strada del ritorno a casa. Dunque, piuttosto dico questo: ‘io, quest’anno….. speriamo che me la cavo!’.

10. Visto dalla Fiera il mondo é…?

Solidamente cartaceo, direi. Ma forse non per molto tempo ancora.
A cura di Laura Ogna.

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