Autore: Jill Tomlinson
Editore: Feltrinelli Kids
Illustrazioni:
Anno: 2005
Collana: Il gatto nero
Prezzo di copertina: €7,00
Età di lettura:
Torna in libreria nella collana Il Gatto Nero di Feltrinelli un long-seller inglese, già proposto dalla Nuove Edizioni Romane, qui illustrato da Anna Laura Cantone: Il gufo che aveva paura del buio di Jill Tomlinson, nella bella traduzione di Michele Piumini.Il racconto affronta il delicatissimo tema della paure. A partire da quella del buio e dell’ignoto. Tombolo è un piccolo Barbagianni che vive con Mamma e Papà in cima a un albero molto alto dentro un campo. Tombolo è grosso e soffice. Ha occhi enormi e tondi. Ha le ginocchia molto appuntite. In effetti è uguale o tutti gli altri piccoli Barbagianni, tranne che per un particolare: Tombolo ha paura del buio.“Non puoi avere paura del buio” gli dice la Mamma. “I gufi non hanno mai paura del buio.” “Io si” risponde Tombolo. “Ma i gufi sono uccelli della notte” insiste lei. Tombolo si guarda le punte delle zampe. “Io non voglio essere un uccello della notte” borbotta. “Voglio essere un uccello del giorno”. E così il tempo passa e il gufetto non abbandona mai il nido sul ramo mentre mamma e papà devono uscire ogni notte in volo per procurargli il cibo da mangiare. Un giorno la Signora Barbagianni cerca ancora di aiutarlo: “Tombolo, tu hai paura del buio solo perché non lo conosci. Cosa sai del buio?” “E’ nero” risponde Tombolo“Be, questo non è vero, tanto per cominciare. Può essere argento, blu, grigio o di molti altri colori, ma quasi mai nero”. rispose paziente mamma Barbagianni. Così un giorno il piccolo Tombolo, facendosi coraggio, decide di scoprire qualcosa di più sul buio. Spicca il volo e scende, ai piedi del suo grande albero, ad incontrare un bambino al quale chiede notizie e scopre che solo di notte, al buio, si possono vedere risplendere nel cielo girandole e fantasmagorici fuochi d’artificio. Il giorno dopo Tombolo spicca un altro volo e scende ad incontrare una signora anziana e poi un boy-scout, una bambina, una pittrice, un uomo che scruta le stelle e un grande gatto. A tutti chiede ”A te piace il buio?”. Scopre così tante cose interessanti: che il buio può essere non solo fantastico ma anche gentile, divertente, necessario, affascinante, meraviglioso e bellissimo. Di fronte alla paura non ci deve essere il silenzio da parte dei genitori. Il silenzio alimenta la paura, lascia correre la fantasia, fa sentire il bambino solo e abbandonato e lo induce a crearsi una propria “visione” degli avvenimenti.Quando c’è una paura, piccola o grande che sia, è bene parlarne insieme, dare voce, forme, significati a quel sentimento che spesso, soprattutto i bambini più piccoli, fanno fatica a definire.E quando le parole non bastano può essere di grande aiuto un grande abbraccio, lasciando che il linguaggio del corpo comunichi al piccolo quel senso di sicurezza e di protezione di cui ha bisogno in quel momento. In braccio alla mamma o al papà allora può essere più facile raccontare delle proprie paure. E può diventare quasi divertente immedesimandosi nei panni (…o nelle piume?) di un Barbagianni goffo e divertente che spinto dalla sua mamma cerca di conoscere ciò che gli fa paura.Affrontare proprio quello che ci spaventa di più è la ricetta per acquistare fiducia e stima in se stessi, così come conoscere ciò che è ignoto significa smettere di temerlo. Questo accade a Tombolo che alla fine della sua ricerca esclama convinto: Il buio è super!. E si alza in volo, accanto a mamma e papà, insieme alla luce della luna.Età di lettura: da 6 anni.IL GUFO CHE AVEVA PAURA DEL BUIOAutore: Jill TomlinsonTraduzione: di Michele PiuminiEditore: FeltrinelliCollana: Il gatto neroPrezzo: 7,00 €Età di lettura: dai 6 anni A cura di Lucia Dalla Cia