Autore: Vittorino Andreoli
Editore: Rizzoli
Illustrazioni:
Anno: 2005
Collana: Saggi Italiani
Prezzo di copertina: €9,50
Età di lettura:
Non è facile parlare in poche righe di un libro come l’ultimo di Vittorino Andreoli; in centocinquanta pagine il famoso psichiatra, come aveva già fatto in Lettera a un adolescente, si rivolge con passione e grande trasporto emotivo alla famiglia italiana, intesa nella sua interezza come “ensemble musicale” composta da più strumenti, e poi si indirizza ai singoli elementi che la costituiscono; ma nel fare questo, nel dire ai membri del nucleo fondante la società qual è il loro ruolo, la vera natura dei rapporti che dovrebbero, potrebbero esistere tra di loro, quali le abitudini, gli scambi quotidiani di piccoli (e grandi) gesti di rispetto e di amore, Andreoli mette apertamente in discussione l’intera società attuale, e gran parte dei falsi valori che la caratterizzano: il culto della bellezza, per esempio, a tutti i costi e a tutte le età, a cui lo psichiatra reagisce affermando in modo provocatorio: “ve lo dico chiaramente, sono felice di essere vecchio, sempre più lontano dai parametri estetici, spero che la curvatura delle spalle si faccia gobba, che i miei capelli (…) cadano e mi lascino solo la loro mancanza, che la mia cute si rilassi stanca. Voglio fare schifo, sono stufo di una società del bello, di un mondo che uccide chi non brilla e non è ammesso ai concorsi di qualche miss o mister. Voglio farmi zoppo, sciancato, puzzare. Voglio mostrare che persino in queste condizioni si può trovare un uomo che ha diritto di vivere e di essere considerato”. Ma molti altri sono gli argomenti su cui l’autore si sofferma per chiedere alla famiglia di opporsi, di resistere alle imposizioni della nostra società: il culto del potere e quello del denaro, che sta diventando un punto troppo importante attorno al quale si impostano i rapporti all’interno del gruppo familiare; o la velocità, quella contrazione del tempo che porta tutti a correre e a vivere in modo convulso impedendoci di respirare e soprattutto di meditare, e di scegliere consapevolmente, mentre “scegliere diventa una necessità, è la base stessa della libertà che è sempre un rifiuto, la consapevolezza di un limite. La libertà non è fare quello che si vuole, ma decidere cosa non si potrà fare più.” E in base a questo concetto di libertà Andreoli chiede alla famiglia di scegliere di non fare alcune cose, di rinunciare ad esse, sapendo di essere impopolare e forse fuori dal tempo, ma credendo fortemente nella “bontà” di queste scelte: per esempio, chiede “che ogni famiglia organizzi insieme un delitto e ammazzi il ventidue pollici” e aggiunge che le antenne, tutte, anche quelle paraboliche vanno oscurate, perché “non vi portano dentro il mondo, ma fuori dal mondo della famiglia che è il luogo de sentimenti. Vi strappano dal senso della vita e vi colpiscono con rumori e immagini fino a intossicarvi.” Analogamente preoccupa Andreoli la percezione ormai banalizzata dell’infedeltà nella coppia, infedeltà che invece, a suo parere, non riguarda solo una persona, perché “l’infedeltà è verso la famiglia e non serve fare discorsi che limitino il fatto solo a lui o a lei: coinvolge tutti”. Il tono con cui vengono trattati questi e moltissimi altri argomenti di assoluta centralità nella vita familiare non è peraltro né apocalittico né moralistico e tantomeno “inquinato” da ideologie religiose; è un tono appassionato, coinvolto e sincero di chi si reputa un uomo che si è sempre dedicato al dolore, ma che “sempre al suo posto ha visto possibile la gioia”. Si può essere d’accordo o meno con Andreoli, ma la lettura del libro provoca sicuramente lo stimolo a fermarsi e a riflettere su quanto ci scrive nella sua lettera, a confrontarsi con le situazioni che lo psichiatra descrive, e talvolta a sentire quel sentimento di colpa che l’autore elogia come importantissimo “strumento di bordo del comportamento”. Lettera alla tua famiglia è un libro per adulti e adolescenti (in parte) che cerca di riportare l’ensemble della famiglia a una dimensione più naturale, sincera, memore della propria storia e attenta al “bello” che c’è in ognuno dei suoi componenti; può sembrare strano, ma un libro, questa volta per bambini che, attraverso un semplice racconto, parla di famiglia nello stesso modo, riportandola ad una dimensione “più naturale” e vera, meno inquinata dalle paure e nevrosi moderne, è KURI KURI , di Emanuela Nava, che si trova recensita nella sezione per bambini. A ciascuno il suo… LETTERA ALLA TUA FAMIGLIA Autore: Vittorino Andreoli Editore: Rizzoli Collana: Saggi Italiani Prezzo: 9,50 € A cura di Zirca
