Autore: Nino De Vita, Simone Massi
Editore: Orecchio Acerbo
Illustrazioni:
Anno: 2011
Collana:
Prezzo di copertina: €16,50
Età di lettura: Dagli 11 anni
Una verde collina e, sulla cima, una casa. La porta incerta sui cardini, i vetri rotti, la polvere sovrana. Disabitata. Ma non priva di vita. Poiane, fagiani, colombacci la dividono con ramarri, scarafaggi, ragni. E tarli. Capelli neri, i primi segni della barba, impaurito e fuggiasco vi ripara un ragazzo. Do notte scruta il buio, il giorno dorme sonni agitati. Si gira e si rigira sul giaciglio, si alza, va alla porta, sbircia di fuori. Al minimo rumore sobbalza, rabbrividisce. Unico sollievo l’amicizia con gli animali che, dapprima impauriti, passo dopo passo si avvicinano al ragazzo. Con loro spartisce briciole di pane, li accarezza, ci gioca. E gli animali, riconoscenti, stanno di vedetta, e quando non c’è lo attendono con ansia. Il falchetto e il corvo sopra tutti. E anche i tarli hanno smesso di rodere. Poi, una mattina, il ragazzo non fa ritorno. Inutile l’attesa, anche nei giorni a venire. Nella casa è un andirivieni continuo di animali, vogliono sapere. Alla fine tutti capiscono che il loro amico non tornerà. Anche i tarli che, con rabbia frenetica, riprendono a divorare tutto, porte, finestre, sedie. Pure la capriata, che crolla travolgendo l’intera casa.
“Una semplice, ma incalzante e drammatica, sequenza di immagini che racconta dell’abbandono delle campagne, dell’accordo tra uomo e natura forse definitivamente tradito. Descritti, con amore e dolore, da due autori che si sono fatti poeti-bambini”. Goffredo Fofi.
Gli autori:
Nino De Vita. Poeta di Marsala –dove è nato nel 1950 e dove vive- ha pubblicato Fosse Chiti nel 1984, la trilogia edita da Mesogea –Cutusiù, Cùntura, Nnòmura– dal 2001 al 2005. Nei suoi racconti in versi l’eterno legame tra infanzia, memoria e narrazione declina in modo mirabile il comune destino di uomini e animali. Riconosciuto come una delle voci più interessanti e rigorose della poesia contemporanea, nel 1996 ha ottenuto il Premio Moravia per la letteratura italiana; nel 2002, il Premio Mondello; nel 2004 il Premio Napoli; e, nel 2009, il Premio Tarquinia Cardarelli per la poesia. Nel catalogo di Orecchio Acerbo, Il racconto del lombrico illustrato da Francesca Ghermandi (2007) e Il cacciatore con i disegni di Michele Ferri (2006).
Simone Massi. Tra le colline di Pergola, Simone riscrive in italiano la lentezza e la sobrietà dei suoi amatissimi artisti slavi. A 23 anni si è iscritto all’Istituto Statale d’arte di Urbino, vedendo nei nel disegno animato interamente fatto a mano l’affrancamento dal lavoro in fabbrica cui pareva destinato. Riconosciuto a livello internazionale come uno tra i più importanti autori italiani di cinema d’animazione, continua a lavorare, ogni giorno, inseguendo la magia del disegno che prende vita. Tra i suoi lavori, Tengo la posizione, 2001; Piccola mare, 2003; Io so chi sono, 2004; La memoria dei cani, 2006; Nuvole, mani, 2009.