Mary Pope Osborne
14 maggio 2010 di Redazione
Mary Pope Osborne

Conoscete Jack ed Annie? I due ragazzini protagonisti di straordinarie avventure che li portano a viaggiare nel tempo, a vivere fianco a fianco con personaggi celebri ed eccezionali come Leonardo, Shakespeare, Armstrong o Merlino o ancora ad assistere da protagonisti ad eventi indimenticabili accaduti nel passato? Se non li conoscete vale proprio la pena di tuffarsi in una delle loro avventure che hanno inizio in una speciale casa accoccolata su un albero. La magica casa sull’albero (Piemme, Il battello a Vapore) è proprio il titolo della serie nata dalla penna e dalla fantasia di Mary Pope Osborne, una serie fortunata che ha ampiamente superato i quaranta titoli ed è tradotta e venduta in tutto il mondo.

Come è nata la serie La magica casa sull’albero? Era partita già come progetto da declinarsi in diverse storie o come una storia unica?

Nel 1991 RandomHouse mi propose di scrivere una serie. Loro conoscevano il mio lavoro perché avevo scritto numerosi libri di mitologia, biografie, romanzi e storie di fate. Ho pensato che avrei voluto scrivere una serie sui viaggi nel tempo, così avrei potuto mescolare i miei interessi nella storia, il mito e la magia. All’inizio pensavo che ne avrei scritti al massimo 8 e invece, pensa un po’, adesso, quasi 20 anni dopo da allora…sono alle prese con il volume numero 46.

Come ha scelto di volta in volta le epoche e gli argomenti da trattare?

In genere mescolo i miei interessi con le idee dalle quali i bambini sembrano affascinati. Da quasi 20 anni chiedo ai bambini su cosa vorrebbero che scrivessi e chiedo loro di votare le idee che mi vengono in mente. Posso dire con certezza che sono stati i bambini a dare “una rotta” alla serie.

C’è un periodo storico o un personaggio storico a cui è più legata?

Quelli che mi piacciono in maniera particolare sono i libri su Shakespeare, Leonardo, Armstrong e Washington. Ogni volta che scrivo su un personaggio famoso ho come la sensazione di esserne diventata amica.

Quali sono gli ingredienti “magici” per parlare ai bambini comunicando loro avventura, suspance ma anche informazioni e conoscenza?

Penso che gli ingredienti magici della serie siano: mescolare avventure di finzione con eventi storici realmente accaduti. I bambini sembrano identificarsi con Jack e Annie e si sentono come se fossero loro stessi a vivere le loro prove e le loro conquiste. E, fortunatamente, loro imparano anche qualcosina su un determinato momento storico o luogo geografico mentre sono immersi nell’avventura dei due fratellini.

Come mai la scelta di scrivere libri per i bambini?

Io non credo di aver mai deciso razionalmente che avrei scritto libri per bambini. Volevo semplicemente scrivere al meglio su temi che mi appassionavano personalmente. E poi è capitato che i miei libri fossero adatti ai ragazzi. Io non ho figli quindi non posso dire con precisione di  sapere cosa vogliono i bambini. Diciamo che scrivo ascoltando la voce e il punto di vista della bambina dentro di me.

Sta lavorando a nuovi progetti che verranno tradotti in Italia?

Sono sempre al lavoro su un nuovo libro, almeno lo sono stata negli ultimi 30 anni. Ho appena ultimato un libro in cui Jack e Annie incontrano Charles Dickens nell’Inghilterra vittoriana e lo aiutano a scrivere Il canto di Natale. E adesso sono alle prese con un’avventura ambientata nell’India della dinastia Mogul, circa 400  anni fa, nella quale Jack e Annie visitano l’imperatore che ha costruito il Taj Mahal.

A cura di Laura Ogna.

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