LA CONTRORIFORMA DELLA SCUOLA
4 dicembre 2009 di Laura Ogna
LA CONTRORIFORMA DELLA SCUOLA Autore: Baldacci Massimo; Frabboni Franco
Editore: Franco Angeli Editore
Illustrazioni:
Anno:
Collana: Il mestiere della pedagogia
Prezzo di copertina: €15,00
Età di lettura:

È stato presentato ieri, giovedì 3 dicembre, alla Libreria dei Ragazzi di Milano il libro La Controriforma della scuola. Il trionfo del Mercato e del Mediatico, di Massimo Baldacci e Franco Fraboni (Franco Angeli Editore). Una preziosa occasione di approfondimento e dibattito sulla riforma per la scuola del ministro Gelmini, alla presenza di Massimo Baldacci, professore ordinario di Pedagogia generale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università “Carlo Bo” di Urbino e  Franco Frabboni, professore ordinario di Pedagogia all’Università di Bologna. L’incontro in libreria è stato introdotto da Roberto Denti.

Il libro è un’accorata e radicale denuncia dei nuovi progetti di “Controriforma” per la scuola. Per perseguire la sua Controriforma – priva delle due universali stelle cardinali della scuola, la Persona e la Cultura – il ministro Gelmini si nasconde dietro una serie di provvedimenti a effetto, che finiranno per colpire gravemente la gloriosa scuola pubblica italiana, a partire dalla demolizione di due sue antiche architravi: il diritto di tutti allo studio (il pilastro democratico) e la qualità dell’istruzione (il pilastro culturale).

La “Riforma Gelmini” finirà per colpire gravemente la Scuola pubblica. Ha già iniziato a demolire due sue antiche architravi: il diritto di tutti allo studio e la qualità dell’istruzione. E la sta privando dei suoi due fondamentali princìpi di riferimento: la Persona e la Cultura. In cambio, la Controriforma del ministro – perché di questo si tratta – propone la medicina miracolistica del binomio scuola-azienda, destinata a ridurre la Scuola al ruolo di ruota di scorta delle imprese. I provvedimenti di questa Controriforma non si giustificano né in rapporto alle esigenze di sviluppo civile di uno Stato democratico, né in relazione alla crescita del sistema socio-economico. Nell’epoca attuale, la forza civile, democratica ed economica di un Paese è legata alla qualità delle competenze acquisiste nella formazione. Perciò, occorre garantire a tutti un’alfabetizzazione culturale forte fin dall’inizio della Scuola primaria. Il ritorno al maestro unico, la soppressione delle compresenze, l’accorpamento dei plessi scolastici – con il conseguente depauperamento degli spazi laborario-atelier – finiranno invece per indebolire l’efficacia della Scuola e per rendere più fragile l’alfabetizzazione dei nostri alunni. Il tenore delle competenze assicurate dall’istruzione di base tenderà ad abbassarsi, e ciò renderà più cagionevole la salute socio-economica del nostro Paese, e più incerte le sue prospettive di sviluppo civile e democratico.

A cura di Laura Ogna

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