La sua specialità è il pallone. Il suo lavoro è girare per gli stadi e raccontare le partite di calcio. Per passione scrive storie dedicate ai ragazzi. Non solo sullo sport. Ha debuttato infatti come scrittore nel 2001 con La vita è una bomba che parlava della drammatica guerra che aveva sconvolto la città di Sarajevo. Ma Luigi Garlando è famoso anche per un altro suo romanzo in cui ha affrontato il tema della legalità e della giustizia Per questo mi chiamo Giovanni. Da tre anni firma una serie molto amata dai bambini e dai ragazzi dedicata a quella che è anche una sua grande passione: il calcio. Sono ad oggi 13 i titoli usciti nella serie Gol! Come mai hai scelto di scrivere per i ragazzi, dal 2001 ad oggi sono circa una ventina i libri che hai dedicato ai giovani lettori? Scrivo per i ragazzi perché mi piace stare in mezzo a loro, è un po’ l’occasione per tornare in classe. Come è nato Mio papà scrive la guerra? Ho immaginato la storia raccontata da un ragazzino il cui padre giornalista viene rapito mentre cerca di fare il suo lavoro. La spinta a scrivere questa storia nasce da una storia vera. Da un’amica con la quale avevo condiviso tante chiacchierate che lavorava per il Corriere della Sera, Maria Grazia. Lei era un’inviata, raccontava storie difficili e dure lontno e vicino a noi. Un giorno è stata rapita e, diversamente da quanto accade al protagonista del mio libro, non è tornata a casa ed è stata uccisa dai terroristi. Ho scelto il tema della guerra perché è sempre la risposta sbagliata ad un problema ed il suo risultato è sempre una strage di innocenti, di mamme e bambini che muoiono. Recentemente invece hai affrontato il tema della politica. Ho voluto parlare della politica come sentimento, come emozione e passione. Del decidere di mettersi insieme per discutere e per fare andare meglio le cose. Anche una partita di calcio è in fondo un atto politico, ci si organizza per dare il meglio di sé.
A cura di Laura Ogna
Caro Luigi Garlando,sono una ragazzo di 15 anni e la stimo tantissimo…ho letto dei suoi libri che mi hanno attratto e coinvolto profondamente tutti.Mi piacerebbe molto da grande seguire le sue orme scrivendo libri e soprattutto fare il giornalista della gazzetta dello sport,è un mio sogno che proverò a mettere a frutto e mi piacerebbe tanto che lei mi desse consigli e magari strade giuste su come intraprendere questa carriera. Spero di incontrarla,cordiali saluti.. UN SUO GRANDE STIMATORE
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