Francesco d’Adamo
7 novembre 2008 di Redazione
Francesco d’Adamo

FRANCESCO D’ADAMO. Proprio in questi giorni è arrivato in libreria una nuova edizione de La Storia di Iqbal, un romanzo che ad oggi ha venduto oltre 300 mila copie ed è tradotto in tutto il mondo. Un romanzo che racconta la storia di Iqbal, il ragazzino pakistano divenuto il simbolo della lotta contro il lavoro minorile. Francesco D’Adamo è uno scrittore i cui romanzi sono capaci di accendere grandi emozioni, affrontando temi che suscitano interrogativi e determinano un grande coinvolgimento.

Come nascono le tue storie?

Da quello che vedo e quello che osservo, possono nascere da un articolo di giornale come nel caso di Storia di Iqbal, possono nascere da una fotografia come nel caso di Storia di Ouiah che era un leopardo che racconta la storia di un bambino soldato. Un giorno su un quotidiano ho visto la fotografia di due bambini soldato. Erano due fratellini, credo di un paese del sud est asiatico, i bambini soldato ci sono in Birmania ma sono soprattutto presenti in Africa dove non c’è praticamente paese in cui attualmente non ci sia una guerra, di cui non parla mai nessuno perché sono le guerre dimenticate. E in queste guerre dimenticate dell’Africa, ci sono circa un milione di bambini e di adolescenti che sono stati strappati alle famiglie e sono stati arruolati in questi eserciti, in queste bande e addestrati a diventare combattenti. Metà tra l’altro sono bambine

Cosa significa per te scrivere per gli adolescenti?

La mia scommessa è stata scrivere delle storie perché sono convinto che ne abbiano un gran bisogno. Vivono in un mondo che è difficile da capire per noi che siamo adulti, che abbiamo in teoria mezzi, strumenti e conoscenze per capire, poi in realtà io faccio fatica ormai a capire dove siamo, dove stiamo andando, cosa succede, perché viviamo nel caos, nel marasma che ogni giorno aumenta. Io mi immagino la difficoltà di un 13enne, di un 14enne che vive in questo mondo, che si affaccia a questa realtà, che non capisce un accidente e ha perfettamente ragione e che avrebbe voglia di qualcuno, di qualcosa che provi a spiegargli. Un romanzo secondo me ti parla alla testa, ti parla al cuore, ti parla alla pancia. Io sono veramente convinto che i romanzi siano il metodo migliore per conoscere il mondo. I romanzi ci fanno sempre conoscere qualcosa che è diverso da noi, qualcosa che è altro rispetto a noi.

A cura di Laura Ogna

7 novembre 2008

logotesoro Fantastico! Sei già arrivato al quarto indizio. Eccolo qui:

“Coi miei insegnanti capocordata

mi sento sempre pronta e guidata.

E nel viaggio dentro i saperi

Come un cerbiatto percorro i sentieri…”

Così racconta Anna Sarfatti il diritto di ogni bambino di avere adulti che si assumano la responsabilità della crescita e dell’istruzione dei bambini. Sai dire a quale articolo della costituzione si riferisce questo diritto? Cerca sul portale www.milanoperibambini.it e trovando la soluzione avanzerai nella tua ricerca.

FOR KIDS testata registrata presso il Tribunale di Milano N° registrazione 468 del 11/07/2006

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