Autore: David Almond
Editore: Salani
Illustrazioni:
Anno: 2009
Collana:
Prezzo di copertina: €11,00
Età di lettura:
È stato votato dai giudici della Carnegie Medal (il prestigioso riconoscimento anglosassone per la letteratura per ragazzi) come uno dei dieci libri per ragazzi più importanti degli ultimi Settant’anni. Skellig di David Almond in Italia è uscito dieci anni fa edito da Mondadori ed ora viene riproposto da Salani riscoprendo un nuovo successo.
Quella uscita dalla penna di David Almond è una storia del tutto inconsueta. Fatta a più strati come una straordinaria millefoglie in cui ogni volta si rimane stupiti per un nuovo gusto, una nuova scoperta.
Racconta di Michael che ha traslocato in una casa nuova. Più grande della precedente ma ancora molto diroccata e da mettere in sesto. La trasformazione in una bella casa accogliente probabilmente sarebbe stata rapida e piacevole se a complicare le cose non ci fosse stata la nascita prematura della sorellina che ora sta molto male. La mamma sorride a Micheal ma con la tristezza nel cuore, non è da meno il babbo che con lui passa più tempo ma sempre con un’inquietudine che lo attraversa sottopelle. E Michael la respira, la sente, la vive. Così vagando da solo dove gli sarebbe vietato andare, nel garage semi diroccato della nuova casa Michael scopre un uomo. Che forse non è solo un uomo. È una creatura strana. Non si muove dal suo nascondiglio. Ha delle misteriose protuberanze morbide sulla schiena, mangia insetti e ragni oltre che cibo cinese, mormora frasi smozzicante e poco comprensibili. Così nella solitudine in cui si è venuto a trovare nella nuova casa Michael stringe un silenzioso patto di amicizia con questo essere misterioso. Si prende cura di lui. Gli porta da mangiare. Chiede informazioni ai medici sui dolori causati dall’artrite e come alleviarli. Lo aiuta anche la nuova amica Mina, una bimba poco convenzionale, che non va a scuola ma sa un sacco di cose. Insieme scoprono che Skelling ha le ali. Che fosse una creatura fuori dall’ordinario era per loro fuori discussione. Ora è evidente che deve essere un po’ un barbone, un po’ un gufo e forse anche un angelo. I due bambini accettano le stranezze di Skellig con semplicità. A sua volta il barbone-gufo-angelo insegnerà molte cose ai due bambini e farà loro un dono speciale forse per ricambiare la loro spontanea generosità e libertà del cuore. Magnifico il realismo magico di cui sono intrise le pagine di questo racconto. Una storia magica ma che ha profonde radici nella realtà e che affronta il tema dell’incontro con la diversità rivelandone le ricchezze.
Un romanzo ricoperto di premi, da cui è stata tratta una versione teatrale.
In lavorazione l’adattamento a opera lirica e film, previsto per il 2009.”
L’Autore:
David Almond è nato nel 1951 a Felling-on-Tyne, un piccolo paese nel nord dell’Inghilterra, e vive a Newcastle con la sua famiglia. È stato insegnante e giornalista. La sua prima opera, Skellig, ha ottenuto ben 11 premi, tra i quali la Carnegie Medal, il Whitbread Award e il Michael L. Printz Honor Book. Col secondo romanzo Kit’s Wilderness, ha conquistato il Michael L. Printz Award e lo Smarties Prize. Tutti i suoi romanzi sono autentici bestseller, in testa alle classifiche di vendita americane e inglesi.
Titolo: Skellig
Autore: David Almond
Editore: Salani
Anno: 2009
Prezzo: 11,00 €
Pagine: 182
Hanno detto di Skellig:
“Uno dei più bei romanzi degli ultimi 10 anni” Parola di Nick Hornby
La scoperta di un maestro, di una voce emozionante e inconfondibile nella prosa moderna.
[…] uno degli scrittori che partecipavano all’incontro insieme a me era un certo David Almond, che non avevo mai letto. Un paio di giorni prima il suo romanzo Skellig era stato votato come il terzo libro per ragazzi più importante degli ultimi settant’anni (il primo è La bussola d’oro di Philip Pullman, il secondo Il giardino di mezzanotte di Philippa Pearce). Ho letto Skellig in aereo e, a prescindere dalle classifiche, posso dirvi che è uno dei più bei romanzi pubblicati negli ultimi dieci anni. E non ne avevo mai sentito parlare. Voi si? Skellig è la storia, meravigliosamente semplice ma anche terribilmente complicata, di un ragazzo, Michael, che trova un angelo malato nel suo garage. Una creatura puzzolente e brontolona che va pazza per il take-away cinese e la birra scura. Nel frattempo la sorellina di Michael giace in condizioni disperate in ospedale, sospesa tra la vita e la morte. E più o meno la storia finisce qui: Skellig non è un libro lungo e l’unico inconveniente di leggerlo da grandi è che finisce subito: un dodicenne riuscirebbe a farlo durare, rimanendo un po’ di più nel mondo esaltato e triste creato da Almond. Skellig è un libro per ragazzi perché è facile da leggere e perché i protagonisti sono dei bambini. Ma credetemi, è un libro per tutti e l’autore lo sa bene.
In un punto del racconto, Mina, un’amichetta di Michael che invece di andare a scuola studia a casa, prende un libro di Michael e lo sfoglia.
“Si, sembra bello” disse. “Ma che significa l’adesivo rosso?”
“E’ per lettori esperti”, risposi.
“E se altri lettori volessero leggerlo? E William Blake dove lo metterebbero? ‘Tigre! Tigre! Fiamma accesa / nelle foreste della notte’. È per i lettori migliori o per i peggiori? A che età lo dovresti leggere? E se fosse per i lettori peggiori, i lettori migliori dovrebbero evitarlo perché è troppo stupido per loro?”
Le osservazioni di Mina riassumono quello che ho cercato di dire in questa rubrica fin dall’inizio. Per la prima volta negli ultimi tre o quattro anni ho letto due libri di fila di uno stesso autore e, anche se Clay non è elegante come Skellig, è comunque straordinario: un mito precristiano ambientato nel nordest dell’Inghilterra alla fine degli anni sessanta.